Ricevo e pubblico*
Caro Sindaco, caro Assessore alle Politiche Abitative e caro Dirigente alle Politiche Abitative, se solo immaginaste l’attenzione e l’ascolto con le quali ci apprestiamo ogniqualvolta ci si presenta una semplice pratica di voltura/subentro, di aggiornamento reddituale, di richiesta di ospitalità o ricongiunzione e se solo immaginaste l’ansia, lo stupore e il vortice di preoccupazioni degli istanti per tali semplici richieste di sicuro, vi attraverserebbe il dubbio di non crederci!
Pensavamo al “dopo Tello” e speravamo in una attenzione garbata e non urlata, una collaborazione fattiva che ci ha sempre visti propositivi con tutte le gestioni e le direzioni succedute nel tempo, ma non è successo affatto questo.
Non è grave affermare che le cose sono peggiorate e non c’è una risposta (una!) per qualsiasi pratica presentata agli Uffici.
Certamente, come organizzazioni sindacali, non chiediamo favori o vie preferenziali ma i tempi giusti e sacrosanti per evadere una qualsiasi pratica senza la giustificazione “non c’è personale”.
A chi attribuire questa responsabilità del fare e del non fare?
Ci sono mugugni su retribuzioni e su compiti?
Nessuno di noi pretende che si sconfini sull’orario lavorativo né che ci sia una obbligazione ad un continuum successivo alle fine di queste ore e al di fuori di quei luoghi: però, alla luce dell’“operato”, dubitiamo sinceramente che alla base di questo duraturo impasse degli Uffici preposti non ci sia insoddisfazione delle remunerazioni attribuite e dei ruoli assegnati che sminuiscono ambizioni, o si agogna altro, come trasferimenti promozionali o magari le richieste, a chi di dovere, di locali, di personale, di apparecchiature cadono nel vuoto, inascoltate e forse per una o per tutte queste motivazioni ci si è portati a credere del perché, da qualche mese, ed emerge in un modo drammatico da parecchi mesi, nessuna pratica che afferisce ai compiti del Servizio Politiche Abitative è stata espletata, è stata evasa creando una scacchiera di ritardi, di sospensioni.
Non c’è nessuna guerra, nessun attrito fa sindacati e funzionari.
Sì, infatti, ci duole scriverlo, ma siamo passati dalla padella alla brace in men che non si dica.
E poi adesso gravano le notifiche per pagamenti di canoni e tasse, moltissime prescritte (parole per sordi, negli uffici interessati) e pesano tantissimo in questo momento di difficoltà economica diffusa per i continui aumenti di consumi e di utenze.
Rivolgersi a chi? Quando? Perché solo pagare e con interessi e more senza essere ascoltati?
Carissimi Sindaco, Assessore e Dirigente alle Politiche Abitative, se solo immaginaste l’attenzione, ah se solo immaginaste l’ansia e le preoccupazioni…
Circola voce che qualcuno attende forse il trasferimento degli uffici e dei servizi a Toiano o sul Rione Terra.
Su questo ci troviamo fermamente contrari e avversari poiché una scelta del genere presuppone irresponsabilità, incoscienza, scarsa attenzione e nessuna considerazione verso una platea di migliaia di utenti.
Due siti, se fossero quelli citati, irraggiungibili, uno se non con mezzi propri e quindi obbligatoriamente automuniti e l’altro inavvicinabile se non con viaggi organizzati o con l’avveniristico progetto della cabinovia con fermata “Pozzuoli 2” sempreché questi insediamenti non verranno definiti di “Archeologia Moderna” o “Stalag postbellici”.
Ma sicuramente qui entra in ballo il Sindaco con le sue Linee Programmatiche che individuano Monteruscello e Toiano come area omogenea senza alcuna coda extraterritoriale.
E, mi permetta il Caro Sindaco, di trascrivere parte delle sue Linee di Programma: “sarà premiata la necessaria attenzione alla regolamentazione del personale nella consapevolezza dell’importanza della creazione di una “squadra” (declinazione operativa del concetto del “noi”) efficiente che nell’ottica della massima sinergia e anche nel doveroso rispetto dei ruoli, permettano l’innalzamento del livello quali-quantitativo dei servizi resi alla cittadinanza. Forte responsabilizzazione a partire dalla Dirigenza e dai livelli direttivi intermedi nell’intento di produrre un accentuato senso dell’appartenenza. Con la riorganizzazione della macchina comunale valorizzeremo il lavoro già avviato con l’istituzione di un vero e proprio Ufficio del Popolo a cui tutti i cittadini potranno rivolgersi per la risoluzione di problematiche che li riguardano e far valere i propri diritti. Non possiamo più permetterci di trascurare questi ambiti e questi cittadini, non possiamo più permetterci una Pozzuoli a due velocità”.
Attendiamo speranzosi.
*Pasquale Di Bonito (responsabile flegreo sindacato casa Uniat)