Si conosce già il nome del nuovo segretario cittadino del Pd.
Nuovo per modo di dire, perché sarà riconfermato per acclamazione il coordinatore uscente Antonio Tufano.
Il 39enne penalista puteolano (nella foto) è infatti l’unico candidato a ricoprire il ruolo di leader locale del partito.
La clamorosa svolta si è consumata al termine di una convulsa (ancorché poco seguita nonostante gli oltre 1.300 tesseramenti) seconda giornata congressuale, quella riservata al dibattito tra le mozioni, all’hotel Agave di Monterusciello, dove è in corso anche l’assise per il rinnovo dei vertici provinciali Dem.
Alla base del sorprendente epilogo c’è la questione amministrativa legata al rimpasto di Giunta che il sindaco Figliolia (sostenitore di Tufano) è chiamato a fare dopo aver azzerato le deleghe a tutti gli assessori.
E proprio Figliolia ha fatto sapere che non ha alcuna intenzione di ripescare l’unico assessore che era in ‘quota’ Pd, il commercialista Gianluca Liguori.
Una decisione che ha mandato all’aria i piani dei cinque consiglieri “ribelli” (Gigi Manzoni, Maria Rosaria Testa, Mimmo Pennacchio, Vincenzo Daniele e Salvatore Caiazzo) pronti a presentare una candidatura alternativa a quella di Tufano, individuata nel nome della professoressa Maria Carmine Tumiatti (nella foto), con una lista a lei collegata.

Saputo del “no” di Figliolia alla riconferma di Liguori, però, Pennacchio (legatissimo all’ormai ex assessore comunale alle finanze) ha annunciato che avrebbe suggerito ai suoi tesserati di non andare a votare.
Una mossa ‘provocatoria’, quella dell’imprenditore prestato alla politica, per capire se all’interno dei dissidenti ci fosse qualche ‘crumiro’ già accordatosi con Figliolia per sostituire Liguori con un nome di proprio gradimento.
E la risposta è arrivata subito da Gigi Manzoni, che ha preso la parola durante il congresso per ufficializzare che non ci sarebbe stata una candidatura concorrente, da parte del suo gruppo, a quella di Tufano.

Un segnale chiaro di solidarietà a Pennacchio per sperare di tenere unita la fronda intestina contro il Sindaco, anche a costo di non dover nemmeno combattere per conquistare la leadership nel partito, così cara a Figliolia in vista delle imminenti regionali.
Tufano sarà dunque eletto domani mattina senza nemmeno rendere necessaria una votazione.
Resta da capire se l’area “manzoniana”, da questa mossa, uscirà rafforzata o indebolita al proprio interno, nelle ‘stanze dei bottoni’ e nell’opinione pubblica.
E, soprattutto, se il successo che si appresta ad incassare Figliolia (nella foto) per abbandono dell’avversario, gli darà nuovo vigore agli occhi della città e dei ‘maggiorenti’ campani del partito oppure, alla lunga, si tratterà soltanto di una ‘vittoria di Pirro’, destinata cioè a portare più guai che benefìci al Sindaco e ai suoi fedelissimi.