Tredici anni e quattro mesi di carcere: è la condanna inflitta oggi pomeriggio al 62enne boss Gennaro Longobardi per l’estorsione al ristoratore puteolano Giuseppe Bruno, da tutti conosciuto con il soprannome di “Bobò”.
La sentenza è stata emessa poco fa dai giudici della 4^sezione penale collegio C del Tribunale di Napoli al termine del processo di primo grado, con rito ordinario, iniziato il 22 dicembre scorso.
Longobardi fu arrestato il 6 aprile dell’anno scorso insieme con il genero, il commerciante ittico Gennaro Amirante, al termine di un’indagine partita dalla denuncia dello stesso ristoratore e condotta dai Carabinieri, coordinati dal pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia, Gloria Sanseverino.
Il 20 novembre scorso, al termine del processo con rito abbreviato, fu condannato a otto anni di reclusione anche il genero del boss.