Nel frattempo, però, le cose non sono cambiate. Anzi.
E così, da quattro giorni, Filomena Morra, 70enne commerciante del rione Toiano, ha deciso di barricarsi all’interno della sua merceria di via Cicerone numero 15. Saracinesca abbassata, anche di giorno: la signorina “Mamela” ha escogitato questa singolare forma di protesta nella speranza che il suo caso abbia un risalto mediatico nazionale.
Sul posto, da stamattina, ci sono vigili del fuoco e carabinieri (allertati da alcuni residenti nel quartiere) che stanno tentando in tutti i modi di convincerla ad uscire da lì dentro, dove la donna già è costretta ad abitare da anni per tentare di difendere l’attività dai raid della microcriminalità
Ma Filomena non ne vuole sapere.
Dopo l’ultimo tentativo di scardinare la serranda del locale, avvenuto intorno alle 2.20 della notte tra sabato e domenica, ha detto “basta” a modo suo.
“Sono stata rapinata, picchiata, minacciata, hanno persino tentato di dare fuoco al negozio con me dentro, ho sempre affrontato con la forza della disperazione tutte queste avversità. Ai delinquenti a volto coperto che mi tartassavano ho anche detto che sono vigliacchi perché non hanno il coraggio di affrontarmi a viso aperto e dovevano cercarsi un lavoro onesto come faccio io da una vita – ci racconta Filomena al telefono – Non so più quante denunce ho fatto, non so più quante volte ho chiesto alle forze dell’ordine di andare a prendere le immagini della videosorveglianza privata di un negozio vicino al mio per cercare di identificare questi delinquenti. Non è mai successo niente. E allora non mi resta che fare quello che sto facendo, nella speranza che lo Stato si accorga di me. Perché è lo Stato che si deve portare sulla coscienza questa specie di 41bis che sto scontando senza avere nessuna colpa se non quella di essere una persona perbene e rispettosa delle istituzioni. Il camorrista che mi proteggeva lo avrei trovato prima o poi: ma io con questa gente non voglio avere a che fare…e, lo dico con grande amarezza, sto pagando a caro prezzo la scelta di rivolgermi alla legge!”.

Parole durissime, quelle della signorina Morra, alla quale, con l’indispensabile supporto delle forze dell’ordine, auguriamo di riuscire a risolvere tutti i suoi problemi e di riaprire al più presto il negozio.