venerdì, Aprile 18, 2025
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VIDEO/ Ex mercatino di via Roma a Monterusciello, ambulanti in rivolta: “Ridotti alla fame dal Comune, mercoledì occuperemo il Municipio finché Figliolia non ci riceverà”

Ha raggiunto il punto di non ritorno l’esasperazione dei 33 ambulanti dello storico mercatino non alimentare  situato a via Roma per sette anni e mezzo dopo i precedenti “esodi” da via Pergolesi e dal largo Palazzine.

Trasferiti dal 25 maggio scorso a Monterusciello dopo un’intesa con l’Amministrazione, gli operatori si sono infatti trovati con un pugno di mosche tra le mani, col crollo verticale dei già magri incassi e la constatazione che, dalle “stanze dei bottoni” comunali non è stato mantenuto nessuno degli impegni assunti come condizione necessaria e vincolante al trasloco.


Costretti dal 6 luglio perfino ad un ulteriore spostamento il mercoledì (deciso unilateralmente dalla Giunta) nell’area parcheggio di via Saba quando invece l’accordo era di poter  lavorare,  in quella specifica giornata, in coda alla fiera settimanale di via Nicolardi, adesso i venditori hanno deciso di passare dalle parole ai fatti.

E così (anche per “sensibilizzare l’opinione pubblica”) hanno deciso di organizzare un pacifico corteo di protesta  per mercoledì prossimo 9 settembre.  

Manifestazione a cui è stata invitata a partecipare anche la cittadinanza.

Gli ambulanti si raduneranno alle 9 all’altezza di piazza a mare e proseguiranno con i loro mezzi fino alla sede municipale di Toiano, dove attueranno un presidio permanente fino a quando non saranno ricevuti in “ampia delegazione” dal sindaco Figliolia.

Al Primo Cittadino, gli stessi ambulanti, attraverso il loro sindacato di riferimento (Unimpresa) avevano già inviato una pec il 3 agosto chiedendo un incontro per discutere delle loro problematiche, ma finora Figliolia li ha sempre ignorati.

L’unica recente interlocuzione tra le parti è stata quella di ieri, per interposta persona, con l’assessore alle attività produttive Maria Esposito, la quale, come ci riferisce Aldo Marcellini (coordinatore nazionale di Unimpresa per il commercio su aree pubbliche – nella foto – ),  “ha comunicato l’indisponibilità del Sindaco a riceverci a stretto giro in quanto egli in questo momento è impegnato in campagna elettorale per le Regionali e non solo non ha tempo disponibile ma ritiene che la questione del mercatino sia politica e che quindi la deve risolvere in questo ambito. Una risposta assurda – commenta Marcellini – che denota una gravissima mancanza di rispetto istituzionale da parte di Figliolia sia per il sindacato nazionale che rappresento sia soprattutto per una categoria di lavoratori che sta soffrendo le pene dell’inferno a causa degli impegni disattesi proprio dall’Amministrazione. Una mancanza di rispetto che Figliolia sta avendo anche per i tanti cittadini che si sono visti privati di un servizio essenziale, per di più in questo particolare momento congiunturale e sociale”.

In una ulteriore nota inviata ieri dallo stesso Marcellini a Figliolia, al presidente consiliare Manzoni, all’assessore Esposito, al dirigente Agostino Di Lorenzo, al comandante dei vigili Silvia Mignone e al Commissariato di Polizia, si legge che “a quattro mesi dal trasferimento sperimentale e provvisorio del mercato giornaliero di via Roma, l’esperimento è finito e con esito assolutamente negativo sotto tutti gli aspetti, visto che il trasferimento doveva rispettare alcuni punti cardine sottoscritti dall’Amministrazione e che sono stati puntualmente disattesi, a partire dall’accodamento, il mercoledì, alla fiera settimanale, alla riduzione del canone di occupazione di suolo pubblico, alla riduzione della quota per gli spuntisti, alla ripartizione mensile del canone. A peggiorare la situazione – si legge ancora nel documento – oltre al non rispetto dei patti si è aggiunto, come da noi ampiamente e ripetutamente anticipato, la non idoneità commerciale, per questo tipo di mercato, del sito individuato dal Comune e, per ultimo, la palese non volontà a perseguire la realizzazione del cosiddetto mercato itinerante adducendo non concrete possibilità normative”.

Siamo insomma alla resa dei conti.

Non resta che aspettare per capire chi avrà la meglio in questo (non inatteso, purtroppo) braccio di ferro.

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