Da qualche giorno circola in rete un video che lascerebbe supporre addirittura l’apertura di un nuovo cratere vulcanico nell’area flegrea dopo le ultime festività pasquali.
Per fortuna, non c’è nulla di vero e le immagini che abbiamo visto un po’ tutti si riferiscono soltanto ad una fumarola, situata nella zona di Pisciarelli, già nota da almeno dieci anni agli studiosi e costantemente monitorata.
La conferma arriva dall’Osservatorio Vesuviano (che, come si legge su Fanpage, ha addirittura preannunciato una denuncia per procurato allarme) e dal vulcanologo Giuseppe Luongo, che proprio oggi abbiamo interpellato in proposito.
“Non so chi abbia realizzato le riprese di questa attività fumarolica – dice il professor Luongo (nella foto), già direttore dell’Osservatorio Vesuviano – ma, dalla morfologia dell’area, già si evince chiaramente che non si tratta della Solfatara bensì dei Pisciarelli. E’ bene però chiarire che l’unica variazione importante registrata nei mesi passati a partire da dicembre è un incremento significativo dell’attività sismica, che naturalmente si mantiene su valori bassi e moderati, anche se il terremoto del 6 dicembre di magnitudo 3.1 e quello dell’8 aprile di magnitudo 2.7 mostrano una variazione nella quantità di energia sismica liberata. Accanto a questo, c’è solo un’attività fumarolica molto vistosa ai Pisciarelli, che è testimoniata da questo video e che produce piccole esplosioni alcune delle quali possono essere avvertite in zona. Ma la velocità di sollevamento del suolo, che spesso preannuncia una ripresa dell’attività sismica, si mantiene abbastanza costante: soltanto prima della scossa del 6 dicembre, un piccolo incremento in tal senso c’è stato, ma poi tutto è ritornato ai livelli consueti, con un sollevamento medio del suolo quantificabile in circa 7 millimetri al mese”.
Nessuna preoccupazione, dunque. Non siamo alla vigilia di un bel nulla.
E, di questi tempi, rappresenta un enorme sollievo per una popolazione già stressata dalla quarantena forzata e dall’ansia per il diffondersi del maledetto coronavirus.