Dopo una settimana di “soggiorno obbligato” alle prese con pioggia, vento, freddo, grandine e fame, stamattina è finalmente sceso da un albero alto circa venti metri il micione rosso che da giovedì scorso stava tenendo in ansia l’intero rione Toiano.
La fumata bianca è avvenuta oggi a mezzogiorno, al termine di due ore di pazienti tentativi fatti dai dipendenti dell’ufficio giardini del Comune, intervenuti sul posto con a capo il loro responsabile, Attilio Iaccarino.

Un intervento (seguìto a quelli purtroppo vani effettuati dai pompieri) di cui bisogna ringraziare la determinazione degli animalisti Enza Buono (referente OIPA di Napoli e provincia), Maria Luisa Gentile (referente Animalisti Italiani di Napoli e provincia), Stefania Cassese e Olga Lucignano, che non hanno mai perso la speranza di mettere al sicuro il felino e, dopo aver ottenuto la presenza sul luogo del servizio veterinario dell’Asl (con un’ambulanza specifica e gli accalappiatori, inviati dalla dottoressa Annamaria Cozzolino), hanno telefonato alla segreteria del Sindaco per giocarsi l’ultimo jolly prima di dover contattare un rocciatore: i giardinieri municipali.
Figliolia non si è fatto pregare due volte e ha immediatamente compulsato l’ufficio preposto, che (peraltro già messo precedentemente in preallarme da una telefonata dell’ex assessore Teresa Stellato, interessatasi del caso subito dopo aver letto il nostro articolo di ieri) alle 10 era operativo sul luogo dell’sos.
Tutto sembrava perduto quando nemmeno una robusta porzione di pappa sulla pedana mobile è riuscita ad interessare il gatto, che, invece, spaventato dal rumore del cestello, è salito ancora più su tra i rami, a circa 12 metri di altezza.
Poi si è avuta l’idea di spegnere i motori e provare a usare la pedana per scrollare il pino (facendo ovviamente prima allontanare chi era sotto ad assistere, onde evitare che la caduta di qualche ramo colpisse soccorritori e spettatori presenti) e solo questo ondeggiamento ha convinto l’animale a fare un primo breve balzo verso la pedana (usata come gradino) e poi uno molto più consistente fino a tornare giù nell’aiuola, da dove, terrorizzato e infreddolito, è scappando verso un rifugio sicuro.
Un applauso liberatorio ha accompagnato la fine del calvario per la malcapitata bestiola, che si spera possa farsi viva presso coloro che le danno quotidianamente da mangiare, per poter essere visitata e, ci auguriamo, adottata.