Da dove arrivi non si sa. E non si sa nemmeno dove desideri andare, in quale posto di Pozzuoli il suo viaggio terminerà per sempre o se voglia “camminare” per il resto dei suoi giorni. La cosa sorprendente è che non sto parlando di un vagabondo in carne ed ossa, bensì di plastica. Si tratta di un bidone condominiale per la raccolta dei rifiuti umidi, che, da almeno cinque mesi (l’ho fotografato per la prima volta a fine dicembre, ma c’è chi giura che la “tarantella” vada avanti da ancor prima…) è stato “esonerato” dalla sua funzione originaria e ora funge da vero e proprio cassonetto stradale. Sembrerà una sciocchezza, ma è una situazione incredibile se pensiamo a tutti gli sforzi che il Comune e i cittadini stanno facendo per potenziare al massimo la differenziata, tenere le strade più pulite e sperare che un giorno questo sacrificio serva a pagare una tassa sulla spazzatura più bassa.
E’ chiaro che, se accadono tali assurdità, è perché qualcuno ha deciso che un bidone del genere non può o non deve stare nel posto a cui era stato assegnato.
O perché puzza (incredibile ma vero, questi contenitori nessuno è autorizzato a lavarli e sanificarli!) o perché occupa uno spicchio di posto-auto conteso o perché magari è situato in un luogo spesso inaccessibile ai mezzi della “De Vizia” e quindi se n’è preferito il “trasloco” a poca distanza pur di consentirne lo svuotamento.
Ma è questa la soluzione del problema?
A parte il colpo d’occhio negativo ed il potenziale intralcio per la viabilità e per i pedoni, mettere per strada un bidone condominiale -e renderlo alla mercè di chiunque- comporta il rischio (se non la matematica certezza) che, chiunque passi, sversi lì dentro di tutto: tanto, basta aprire il coperchio e il “gioco” è fatto.
Creando le premesse per tornare con la macchina del tempo a prima di ottobre di due anni fa, quando sul lungomare c’erano ancora i cassonetti e non esisteva il prelievo domiciliare dell’immondizia.
Ma c’è una cosa, più di tutte le altre, che mi fa impazzire. Questo bidoncino “itinerante” non lo vedo solo io, ma di sicuro tutti i vigili urbani che fanno servizio ogni giorno nei paraggi, tutti gli operatori della “De Vizia” addetti alla raccolta a via Napoli e tutti i netturbini comunali che operano nella zona.
Lo vedono perfino l’assessore all’igiene urbana ed un caposquadra della nettezza urbana, entrambi residenti sul lungomare.
E quel contenitore sta ancora lì.
Anzi, continua a “camminare” e ogni giorno fa un “passettino” in più.
Tutti così strafottenti i “nostri eroi” che dovrebbero intervenire a rimuovere l’anomalia?
O per loro quella “presenza” rappresenta la normalità?
Ai posteri l’ardua sentenza.