venerdì, Maggio 3, 2024
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60 giovani autistici rischiano di perdere l’assistenza dal 31 luglio: genitori e terapisti sul piede di guerra

Scatta la mobilitazione per l’imminente chiusura della struttura di via Campana per la cura dell’autismo.

Dal 31 luglio, infatti, con l’interruzione del contratto di collaborazione tra Asl e Centro Serapide (atto sancito con delibera Asl numero 460 del 10 maggio), 60 autistici tra i 9 ed i 26 anni rischiano di perdere l’assistenza semiresidenziale finora ricevuta e 30 terapisti resteranno senza lavoro.

CLICCA QUI PER LEGGERE LA DELIBERA ASL CON CUI SI CHIUDE IL CENTRO PER L’AUTISMO

Gli operatori del Centro hanno già annunciato una manifestazione di protesta, prevista per mercoledì prossimo, 21 giugno, con un corteo che partirà dal mercato ittico e terminerà nella vicina piazza a mare.

Non meno arrabbiati i familiari dei pazienti, che già avevano lanciato l’allarme il 28 marzo scorso durante la trasmissione “Mi manda Rai 3”  e che ancora attendono di essere ascoltati dalla commissione regionale Sanità, a cui hanno chiesto un’audizione.

LA PROTESTA DEI GENITORI A “MI MANDA RAI 3”

Daniele Minichini, presidente dell’associazione “Almeno Credo” e papà di un giovane paziente del Centro Serapide

“Tutto è andato bene per tre anni – ci dice Daniele Minichini, presidente dell’associazione onlus “Almeno Credo”, che riunisce i genitori di questi pazientiPoi, col cambio di direttore generale all’Asl Napoli 2 Nord, si è deciso di non rinnovare la convenzione col Centro Serapide e di abolire un progetto che stava dando straordinari risultati, anche sul piano dell’inserimento lavorativo per i nostri figli. Pensate che in questa struttura, dove si svolgono tantissime attività per 12 ore al giorno su due turni, arrivano ragazzi da tutta la Campania e ben 120 sono in lista d’attesa. Adesso invece si vuole smantellare tutto. A quanto ne sappiamo, i minori del territorio Asl dovranno recarsi in una struttura di Qualiano, quelli fuori Asl dovranno essere presi in carico dalle aziende sanitarie di appartenenza mentre per i maggiorenni è prevista un’ora di assistenza domiciliare al giorno. Una sorta di ‘arresto domiciliare’ che impedisce ai ragazzi di socializzare e  mette noi genitori nell’imbarazzante situazione di dover controllare il lavoro dell’operatore affinché non accada nulla di spiacevole durante questi trattamenti. Interrompere la continuità terapeutica è un danno gravissimo per questi ragazzi. Noi lotteremo con tutte le nostre forze e con tutti i mezzi che la legge ci consente per impedire questo scempio”.

“Faremo di tutto per scongiurare la chiusura di una realtà da tutelare e da sostenere nel suo complesso”, è anche l’impegno assunto pochi minuti fa dal sindaco Enzo Figliolia, che, attraverso un comunicato stampa, ha espresso solidarietà ai genitori dei pazienti del centro ed ai dipendenti della struttura.

Un caloroso appello alla vicinanza verso queste famiglie è stato lanciato stamattina su Fb anche da Daniele Lattero, rappresentante del sindacato ConImprenditori: clicca qui per leggerne il testo integrale.

 

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