Barche “sequestrate” dal cantiere nel Valione, diportisti in sciopero: “Abbiamo una soluzione ma devono ascoltarci”

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Un pacifico presidio davanti al cantiere per ilavori PIU Europasulladarsena. Così una quarantina didiportistidiquattro associazioni regolarmente autorizzate dal Demaniostamattina hanno manifestato il proprio dissenso control’assurda situazionein cui si trovano dal 3 settembre, quandola ditta concessionaria di questa opera pubblica ha recintato l’area, impedendo, di fatto, l’accesso alle barche ormeggiate nelValione.

Dopo unincontroinfruttuoso colsindaco Figlioliae unadiffidanotificata allo stesso Primo Cittadino, i proprietari dei natanti (con ipresidentidei rispettivi sodalizi:Franco Cavaliere,Franco Costigliola,Napoleone Del SoleeAttilio Di Paolo) grazie alla preziosaopera di mediazione dei poliziotti del locale Commissariato, hanno incontrato inCapitaneriaun delegato dal Comandante del Porto, al quale hanno preannunciato la richiesta diconvocazione ad horas di un tavolo tecnicoa cui dovrà necessariamente partecipare anche ilComune.

“La soluzione ce l’abbiamo ed è praticabile– ci diceFranco Cavaliere, titolare della concessione demaniale per conto di tre delle quattro associazioni in questione –Debitamente identificabili, potremmo avere le chiavi dell’ingresso del cantiere e del cancello  che dalla chiesa dell’Assunta permette di raggiungere la scogliera retrostante. Con qualche scivolo di legno avremmo risolto il problema. Ci auguriamo di essere ascoltati anche perché non vorremmo essere costretti a dover ricorrere ad azioni di protesta ancora più incisive per ottenere quello che è un nostro diritto: fruire delle barche di nostra proprietà, salvaguardarle da qualsiasi rischio e fare tutto questo senza mettere a repentaglio ogni volta la nostra incolumità personale”.