Ztl via Napoli, varco “pazzo” e il Comune fa cassa anche sull’ora legale!
Dopo unasanatoriae labeffa elettoraledi un anno fa, tornano alla ribalta ivarchi elettronicidellaZtldicorso Umberto, sullungomare di via Napoli.
A raccontarci la sua incredibile disavventura è ungiovane barista, che ha appena ricevuto unamulta di 99 euro e 8 centesimi per essere entrato nella zona a traffico limitato fuori orario.
Fin qui tutto normale. Se non fosse per la“particolarità” del momento in cui è avvenuta l’infrazione.
“Eradomenica 25 marzo– ci dice il malcapitato automobilista –il primo giorno di ora legale.Dovevo prendere servizio in un locale del corso Umberto e sono entrato nella Ztl dal primo varco, quello che si trova nei pressi della chiesa del Sacro Cuore. Ho fatto questa manovra leggendo, suldisplay elettronico, la scritta“varco non attivo”. Dunque sono andato sul sicuro pensando che non fossero ancora scoccate le 11, orario in cui la domenica scatta il divieto di accesso nella Ztl per tutti i veicoli sprovvisti di permesso di transito. E’ stato un attimo– prosegue il nostro interlocutore –e,subito dopo aver oltrepassato il varco, mi sono accorto che in realtà il mio orologio segnava le 11.39.Com’era possibile avere un varco spento quando già doveva essere attivo da 39 minuti?Ho avuto un cattivo presentimento e, temendo di doverla utilizzare come prova in caso di multa, ho scattato, col mio cellulare, una foto al “varco non attivo” con la prova della data e dell’orario. Purtroppo, dopo pochi minuti, ho capito che il mio timore era fondato.A mezzogiorno in punto, infatti, quel varco è diventato attivo, cioè vietato alle auto e alle moto non autorizzate.Esattamente con un’ora di ritardo rispetto al previsto.Se non avete ancora capito il motivo,vi spiego il finale della storia.Qualche giorno fa mi arriva a casa la contravvenzione per essere passato nella Ztl alle 11.39 del 25 marzo. Il varco però a quell’ora era “non attivo”.Mi reco daivigili urbaniper contestare la multa, mostro la foto che prova la mia buona fede e loromi rispondono che, evidentemente, nel primo giorno di ora legale, era stato tarato sui 60 minuti in avanti soltanto l’orario della telecamera e non quello del display del varco. Mi dicono chenon possono annullarmi la contravvenzione e che devo fare ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto.Alla fine, tra spese legali e di giustizia che dovrei sostenere per ricorrere davanti al Giudice di Pace e il rischio di dover pagare il doppio della multa se perdo il ricorsodavanti al Prefetto, che generalmente non entra nelmerito dell’infrazione,mi converrà pagare la sanzione ridotta di 74,78 euro entro5 giorni dalla notifica(questo tipo di multa continua ad avere spese di istruttoria e di spedizione esorbitanti: 18 euro e 18 centesimi, che si devono pagare sempre e comunque!, ndr)“.
“Pagherò io per essere stato indotto all’errore da chi gestisce il varco elettronico –conclude lo sfortunato trasgressore –Ho tanta rabbia in corpo perchésono assolutamente certo di aver subìto un’ingiustizia e devo anche ammettere di avere torto, giacché dimostrare di aver ragione mi costerebbe di più e io non ho la possibilità economica di mettermi a fare questioni di principio.Spero solo che ciò che è capitato a me sia capitato a così tanti automobilisti da indurre il Comune ad un gesto di buon senso…”.
Ci auguriamo soltanto di non dover mai più registrare testimonianze sucialtronerie similiai danni dei cittadini.
Basti pensare cheventi mesi fa,a causa dell’ora legale, accadde esattamente il contrario…
