Cani abbandonati: l’appello degli animalisti
Il mio nome éAlessia, e sono un mastino napoletano. Per tutta la vita non ho fatto altro che procreare, chiusa in una gabbia. Uno ad uno portavano via i miei cuccioli, finché un giorno hanno portato via anche me. Mi ero ammalata, e non gli servivo più. Mi hanno legata ad un vecchio divano, in aperta campagna, e i bigattini mi stavano mangiando viva.
Mi chiamoAkira, e sono cresciuta troppo. E da una cuccia calda, mi hanno trasferita su un terrazzo. Zero coccole, soffro il freddo, il caldo, mangio quando se ne ricordano. La mia taglia é la mia colpa.
Gingeré il mio nome, e non so cacciare. Proprio non mi piace contribuire alla morte di altri animali come me. Il cacciatore che mi aveva comprata ha pensato di risolvere il problema estirpandomi il chip con un coltello, e lasciandomi sola in strada.
SonoCiroe so aspettare. Sono bravissimo ad aspettare, fermo fermo, che il mio padrone torni a riprendermi. Sono giorni che aspetto, e qualcuno dice che lui non tornerà più.
Ho corso tanto dietro la macchina che mi ha scaricata. Ho corso, e l’asfalto bruciava, ed ero esausta. Ci ho provato a raggiungere la mia famiglia, ma sono stata investita e non soccorsa. Mi chiamoVita, e rimarrò zoppa per sempre.
Quando la mamma ha scoperto di essere incinta ero felicissima. Non vedevo l’ora che nascesse la mia sorellina umana per giocare con lei e proteggerla. SonoLuna, e la mia sorellina umana non l’ho mai conosciuta. La mia mamma ha rinunciato a me, prima che lei nascesse.
Dicono che la tangenziale sia una strada pericolosa per un cane che, fino a poco prima, viveva in famiglia. Ed é vero. SonoBob, e mi hanno abbandonato in tangenziale, poi un botto. E mi sono risvegliato senza una zampa.
Stamattina mi hanno messo in macchina e portato in Canile. Passare dal divano alla gabbia é stato terribile. E allora ho pianto, e abbaia to, e piano ancora, e urlato più forte che potevo, così magari la mia famiglia mi avrebbe sentito e mi avrebbe riportato a casa. Ma nulla. Mi chiamoMarlon, e hanno rinunciato a me per sempre.
Mi chiamoSenior, e come suggerisce il mio nome, sono un cane anziano. Dopo tanti anni di vita in giardino, mi sono ammalato. La mia famiglia ha pensato che non valesse la pena curarmi, e mi ha abbandonato accanto alla spazzatura.
Quando siamo partiti per le vacanze ero felicissimo! Quante ne avremmo combinate in spiaggia. Purtroppo, però, mi hanno scaricato in autostrada legato al guardrail. SonoRocky, e per poco il caldo non mi uccideva.
Non é un racconto, non é finzione. Sono vite salvate dalle volontarie e i volontari di OIPA Napoli e Provincia, che lottano ogni giorno, instancabilmente, contro l’abbandono.
Abbandonare un cane, oltre a essere un gesto vile e moralmente inqualificabile, é un REATO PENALE. Ciononostante, ogni anno, e soprattutto con l’avvicinarsi delle vacanze estive, si moltiplicano le storie di abbandono. E non solo.
Sta raggiungendo livelli inimmaginabili la terribile pratica della “rinuncia di proprietà”: l’altra faccia, edulcorata ma non meno vergognosa, dell’abbandono. Si rinuncia alla proprietà di un cane come si fa quando si porta una macchina allo scasso. Ma ad uscirne demolita è la sua anima.
“Mi ama, mi amava”é il nome della campagna OIPA per la sensibilizzazione contro l’abbandono.L’invito dei volontari é a prendere un cane consapevolmente e con responsabilità. Non come gioco per i bambini, né come passatempo durante una pandemia. Loro ci donano fedeltà assoluta e amore. Amore eterno.
Il mio nome é Rey.Il mio nome ERA Rey.E oggi sono volato in cielo.La mia famiglia ha rinunciato a me e sono finito in un box.Il dolore é stato talmente grande che mi sono lasciato morire…
*Enza Buono (delegata Oipa sezione di Napoli e provincia)*Paola Mazzella (responsabile di contatto e del progetto “svuota Canili”)
