Carlo Pubblico diventa “innominabile” per il Comune (ma solo se combina un guaio…)

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Non c’è mai fine al disprezzo per latrasparenzache, senza tema di smentite, caratterizza troppo spesso l’operato di questaAmministrazione.

Ancora una volta dobbiamo infatti denunciare il pessimo modo con cui il Comune informa la cittadinanza sui propri provvedimenti.

Con l’aggravante che, nella circostanza che stiamo per illustrarvi,si è arrivati addirittura a tutelare la privacy del colpevole di un’ingiustizia, anziché della sua vittima.

L’atto in questione è ladetermina dirigenziale numero 49 del 16 gennaio(ma pubblicata oggi sull’Albo Pretorio on line del Municipio) con cui si esegue lasentenza del Giudice del Lavoro a favore di un vigile urbano in pensione.

Il verdetto è quello di cui vi abbiamo datonotizia il 28 dicembre scorsoe che ha vistosoccombere l’ex comandante dei vigili Carlo Pubblico nei confronti di un poliziotto municipale da lui sanzionato illegalmente.

Ebbene: com’è possibile che, dalla lettura della determina con cui il Comune paga il conto di un guaio(non il primo del genere…)combinato da Pubblico,la collettività su cui grava questa spesa non venga mai messa  a conoscenza dell’identità del responsabile di questa malefatta?

Nell’atto pubblicato all’Albo Pretorio c’è infatti un“omissis”enormeche impedisce a chiunque di conoscere le motivazioni della sentenza(e dunque come si sono svolti i fatti), ma in compensoviene indicato con cognome, nome, luogo e data di nascita (nonché profilo professionale) il lavoratore che ha subìto il danno.

LA DETERMINA DIRIGENZIALE CON LE “OMISSIONI”

Bel modo di intendere il diritto alla riservatezza, quello direndere riconoscibile una persona che dovrà ricevere dei soldi ingiustamente sottratti e invece far diventare “fantasma” chi ha causato il danno alle casse pubbliche.

Piuttosto che obbligare l’ex comandante a mettere mano al portafoglioe risarcire a proprie spese il Comune per questa uscita di denaro (Corte dei Conti, dove sei?),l’Amministrazione gli fa anche il favore di non citarlo come artefice del debito, censurando quasi per intero il dispositivo del giudice.

In più, una ciliegina dicialtroneriapura:non allegareall’Albo Pretorio ciò che nella determina si stabilisce di allegare, ossia, tra vari documenti, anchela sentenza di condanna del Comune, da cui emergono chiaramente le responsabilità dell’allora comandante dei vigili.

Ma tant’è: per chi governa Pozzuoli, evidentemente, èvietato raccontare una verità scomoda se il suo protagonista in negativo si chiama Carlo Pubblico.

Il quale, per godere di questo trattamento privilegiato (non l’unico, dopo il grado abusivo dagenerale, laparata militareal suo ultimo giorno di servizio e un ruolo da protagonista nelcalendariodei vigili 2017) deve avere (persino da pensionato) unascendente particolaresu chi occupa alcune “stanze dei bottoni” al Municipio…