Dalla scissione Pd un altro candidato contro Figliolia?
Cinque giorni fa, con una nota ufficiale, ilPd puteolanoha ricandidato“per acclamazione”Enzo Figlioliaalla carica di Sindaco.
Niente di nuovo sotto il sole, per chi mastica di politica.
Si sapeva infatti già da tempo che l’attuale Primo Cittadino, dopo due vittorie (nel 2001 e 2012) e una sconfitta (nel 2011 contro Magliulo) avrebbepuntato alla fascia tricolore per la quarta volta negli ultimi sedici anni.
Così come si sa già da tempo che lo stesso Figlioliafarà confluire i suoi voti per eleggere, come consigliere “fidato” nel prossimo parlamentino civico, l’attuale coordinatore cittadino del partito,Mariano Amirante, restìo a dimettersi dalla carica nonostante il graveconflitto di interessiche lo porta ad essere “arbitro” e “giocatore” nella composizione delle liste dei candidati locali del Pd.
Così come pure si sa che è caduto un silenzio tombale sulla tanto strombazzata“conferenza programmatica”del partito puteolano, che doveva servire ad un confronto di idee tra dirigenti, iscritti e simpatizzanti del Pd su ciò che c’è da fare a Pozzuoli nella prossima consiliatura.
E, se ci aggiungiamo che purei dissensi interni su Figliolia, come quelli relativi alla sua terza ricandidatura di cinque anni fa,si sono evoluti col tempo in “folgorazioni da poltrona”(nelle immagini che seguonovi riproponiamo ciò che dissero a suo tempo gli attuali assessoriAlfonso Artiacoe Paolo Ismeno sul come l’attuale Sindaco arrivò a ripresentarsi nel 2012…), lo “stato dell’arte” è pressoché completo.
Ciò che però forse Figliolia e i “figlioletti” stanno sottovalutando è laposizione molto critica assunta, sulla quarta ricandidatura del Sindaco, da un dirigente del Pd puteolano.
Il “contestatore” si chiamaVincenzo Artiacoe, l’altro ieri, ha scritto suFacebookun post in cui afferma che, alla luce della“rinnovata candidatura di Figliolia, ormai sulla scena politica puteolana da un quarto di secolo”,“il Pd a Pozzuoli è un partito prigioniero di se stesso(…)subisce(da Figliolia)una sorta di commissariamento permanente”.
“La domanda che tutti si fanno–prosegueArtiaco–è come mai, dopo tanti anni di egemonia Figlioliana, questo partito non riesce ad esprimere una personalità diversa frutto di rinnovamento del gruppo dirigente locale. E’ mortificante per la storia e la cultura di questo partito prendere atto che forse non si è voluto costruire e formare alternative valide che possono ricoprire ruoli e responsabilità di un certo livello”.
“Inoltre– scrive ancora Artiaco-sulle lodi del buon governo bisogna prendere atto che grazie all’assessore Cammino questa città ha registrato ordine e pulizia. Sul resto, per quanto attiene alla coalizione politica di governo poco si è capito suiripetuti cambi di casaccae poco si capisce, nel caso risulti verità, sugliappoggi elettorali futuri di antagonisti storici del centro destra. Ritornando alle lodi sul buon governo, bisogna constatare che nonostante in questa città grazie ai fondi europei, regionali e a quelli comunali,si sono spesi decine e decine di milioni di euro, non c’è stato un minimo di risposta sul piano occupazionale. Eppure questa terra è stata disegnata con un pennello divino e rimane ricchissima, insieme ai comuni confinanti, di storia e bellezze ed ha ritrovato con la dismissione industriale una propria vocazione turistica: ma niente la politica locale riesce a fare per la creazione di strumenti e condizioni che supportino una valorizzazione di questo grande patrimonio. E alloraci si accontenta dell’ordine e della pulizia come elementi giustificatori del buon governo. Troppo poco o niente! Bisogna alzare il livello, capacità e competenze se si vuole voltare pagina in questa città”.
L’attacco a Figliolia e al suo (presunto)“buon governo”è durissimo.
Earriva da un dirigente del Pd molto vicino all’europarlamentare Massimo Paolucci, anch’egliestremamente criticonei confronti dell’attuale Sindaco e della sua Amministrazione.
Ebbene, si sa chePaolucci e Artiaco sono ormai dentro “Articolo 1 – Movimento Democratici Progressisti “, il nuovo soggetto politico nato sabato scorso dalla scissione interna al Pd e fondato da Roberto Speranza, Enrico Rossi e Arturo Scotto con l’obiettivo di“ricostruire il centrosinistra”.
E’ possibile ipotizzare che questa formazione possa partecipare fin da subito alla competizione elettorale e candidare un aspirante Sindaco anche a Pozzuoli per intercettare tutto il dissenso ancora esistente su Figliolia non solo all’interno del Pd (e mai emerso, ufficiosamente per“mancanza di alternative”) ma anche tra gli elettori puteolani di sinistra?
La politica è materia fluida, specie con l’approssimarsi del voto.
Ciò che sembra solido oggi può crollare domani, e viceversa.
