Acqua, dal Comune arrivano bollette pazze per migliaia di euro. Cittadini inferociti: “Richieste assurde, siamo tutti senza soldi”
Se c’è un momento sbagliato peresigere denaro dai contribuenti, è proprio questo, conl’emergenza coronavirus che ha mandato sul lastrico gran parte delle famiglie.
Ma l’inflessibile burocrazia delComune di Pozzuolinon ha evidentemente il senso dell’opportunità e,nel periodo economicamente più complicato per migliaia di cittadini, pretende il pagamento, entro sessanta giorni, delle bollette arretrate per i consumi idrici.
Morosità non da poco, concifre che arrivano anche a circa diecimila euro e che, in molti casi, riguardano periodi ben superiori ai cinque anni in cui, per legge, il credito si azzera grazie alla prescrizione.
La gente è fuori di sé. Innanzitutto per latempistica del provvedimento(che in un periodo in cui a malapena si riesce a mettere il piatto in tavola, non consentirà quasi a nessuno di saldare il debito, nemmeno a rate) ma anche per ladifficoltà di poter recuperare le prove dell’avvenuto pagamento di questi canoni, che in alcuni casi risalgono perfino a fatturazioni vecchie di un quarto di secolo.
Come se non bastasse,gli uffici municipali sono chiusi per evitare assembramentie, dunque, ancheeventuali contestazioni diventano complicate da fare via telefono o mail, giacché non tutti hanno in dotazione apparecchi che possano scansionare le eventuali ricevute di versamenti già effettuati ma che non trovano riscontro nella contabilità ufficiale dell’Amministrazione.
Insomma, si va verso il caos.
Con ilrischio di vere e proprie rivolte popolarinel caso in cui, a chi non si dovesse (o potesse) mettere in regola, le “stanze dei bottoni” decidessero distaccare l’acqua.
Un bene primaria che, com’è fin troppo facile intuire in tempi di pandemia, non può assolutamente mancare in nessuna abitazione.
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A proposito dellaprescrizione, lo stesso avvocato Miletti precisa che<
La prima cosa da fare, dunque, in casi del genere, èrecarsi dal proprio avvocato di fiduciaper imbastire unricorso al Giudice di Pace, con buone possibilità di vittoria.
Oltre all’onorario professionale dovuto al legale, ci sono ovviamente dapagare le spese vive di giustizia: per le cause di valore fino a 1.032 euro si deve versare il contributo unificato da 43 euro; per le cause da 1.032,01 a 1.100 euro, al contributo unificato da 43 euro bisogna aggiungere una marca da bollo da 27 euro; per le cause da 1100,01 a 5.200 euro il contributo unificato sale a 98 euro più la marca da 27; per le cause comprese tra 5.200,01 a 26.000 euro, invece il contributo unificato aumenta a 237 euro, in aggiunta alla marca da 27.
L’auspicio, ovviamente, è che la politica intervenga per trovareuna soluzione che eviti il ricorso alle vie legalie tranquillizzi i tantissimi cittadini convinti di dover reagire in modo commisurato a quella che a loro appare come una vera e propria coltellata a tradimento.
