Figliolia pensa davvero che siamo tutti cretini?
“Come capire fino in fondo ciò che dice il tuo avversario per rispondergli in modo pertinente e non fare brutte figure mettendo toppe peggiori del buco”.
Se questa è una delle lezioni principali che si imparano in politica, ilsindaco puteolano Enzo Figliolia, evidentemente, a suo tempo questa lezione l’avrà saltata senza fare corsi di recupero.
E si è portato appresso il “debito”.
Ha infatti davvero dell’incredibile il contenuto delcomunicato stampache lo stesso Primo Cittadino ha fatto diramare poche ore fa.
Si tratta dellareplicadel Capo dell’Amministrazione alconsigliere regionale Pasquale Giacobbeche, ieri, ha annunciato di aver indirizzato unesposto al Prefetto di Napoli per chiedere la rimozione dei paletti fatti installare dallo stesso Figliolia su tre delle cinque rotonde di collegamento tra il lungomare Pertini e il corso Umberto I°.http://bit.ly/1CfnGku
Cliccando nell’immagine sottostante, potete leggere quanto ha appena dichiarato Figliolia.
E a restare“a dir poco perplessi”non possono che essere tutti coloro che leggono, con animo sgombro da pregiudizio e da tifo politico, queste affermazioni del Sindaco.
Figliolia dice che tutto il piano gode delle autorizzazioni ministeriali, è stato pensato per decongestionare dal traffico, che una sola rotatoria su cinque delimitata da paletti non crea difficoltà per le auto in uscita dal corso Umberto e che le altre due rotatorie hanno il ramo chiuso in uscita, quindi non c’è problema, perché, tanto, potranno passare solo i residenti.
Beh, sarebbe innanzitutto interessanteportare i “ministeriali” qui a vedere cosa diavolo abbiano autorizzato, perché forse non si sono resi conto di tante storture, che adesso riepiloghiamo.
Tralasciando il fatto che,casualmente, l’unica rotatoria libera è situata proprio nei pressi dell’abitazione di un assessore della Giunta Figliolia(evidentemente l’assessore in questione ha, per diritto divino, insieme ad i suoi fortunatissimi vicini, quello di non dover trovare traffico per andare a lavorare e di non dover fare nessun giro su altre rotonde per poter rincasare), c’è da sottolineare quanto segue.
La chiusura della rotonda con paletti in entrata e in uscita all’altezza di via Domenico Fatale,ritarda il percorso di eventuali mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine(costretti a dover svoltare sull’ultima rotonda in direzione La Pietra, la più stretta delle cinque, quella all’altezza di via Contessa)sapete dove?
Proprio dove tra un po’ verrà riaperto il plesso elementare “Fatale” (quindi, nelle vicinanze di una scuola!) e, sull’unica strada di accesso (via Fatale) alle cosiddette “quinte” di via Napoli, ossia le popolatissime via Barletta con le sue quattro traverse e il rione “Cappuccini” (detto comunemente “Marocchini”).
Ma non è ancora questo il peggio.
Già: perchéil “capolavoro” di Figliolia è la chiusura con paletti dei varchi di uscita delle rotonde di fronte all’ufficio postale e del viale Cappuccini.
Risultato pratico:tutti gli automobilisti che escono dai “Marocchini”, da via Barletta e traverse circostanti, da via Ferri, da via Lubrano, da viale Cappuccini e via Angelo Compagnone, non hanno più la possibilità di immettersi direttamente sul lungomare Pertini ma sono costretti a percorrere il corso Umberto.
Solo chi non risiede o non lavora a via Napoli non sa cheobbligare tutte queste auto a transitare per l’ultimo tratto del corso Umberto senza dare loro una via di fuga sul lungomare è pericolosissimo, specie nelle ore di punta: perché basta un qualsiasi intoppo (la raccolta dei rifiuti come ogni mattina, un carro attrezzi come ieri pomeriggio, un’auto ferma, un lavoro stradale, un espurgo ed infinite variabili) per creare unacoda infernale.
E non sia mai in questa coda capitiun’auto con a bordo una persona che ha bisogno di urgenti cure mediche, la tragedia è pressoché assicurata.
Grazie alla“genialata” dei paletti che chiudono le uscite sul lungomare dalle ultime due rotonde, chi dal corso Umberto deve recarsi in direzione La Pietra/Agnano, per evitare di dover allungare di 20 chilometri il proprio tragitto, è costretto a fare una pericolosissima inversione a U alla confluenza tra corso Umberto, via Matteotti e lungomare Pertini, con la visuale ostruita da auto in sosta consentita sul marciapiede sinistro del lungomare.
Anche in questo caso, il rischio che succeda qualcosa di brutto è altissimo ebasterebbe che Figliolia parlasse con i vigili urbani in servizio sul posto per capire che razza di guaio ha combinatoe che razza di guai rischia di passare lui in prima persona in caso di incidenti mortali.
Questi sono i fatti, che nessuna opinione e nessun comunicato può smentire.
Appare dunqueridicolo il passaggio in cui Figliolia dice che salvare una vita umana vale molto di più dei parcheggi in doppia fila, perché è con questo sistema che Figliolia sta mettendo a repentaglio eventuali soccorsi ma anche l’incolumità degli stessi automobilisti (molti dei quali –ed è sotto gli occhi di tutti in qualsiasi momento della giornata- stanno già percorrendo le rotonde contromano pur di non fare l’inversione a U finale!).
Perché Giacobbe ha amministrato due anni, Figliolia è al settimo anno complessivo di amministrazione tra primo e secondo mandato.
E (lo sanno anche i neonati e le pietre!) il caos di quella foto c’è stato anche durante tutto il periodo del suo governo cittadino.
E c’è anche adesso, tanto che quell’immagine del 2010, rispetto ad oggi nei giorni di festa, si potrebbe dire che differisca soltanto dall’assenza dei paletti su tre rotonde, mentre è uguale a tutte le foto di via Napoli dal 2001 al 2005 e dal 2012 in poi, come questo scatto sottostante del 3 marzo 2013.
E allora ci si chiede:ma Figliolia “ci fa” o “ci è”?
Pensa forse che siamo tutti cretini?
Oppure se la fa descrivere soltanto dal suo amico scansafatiche che gioca a carte per strada all’esterno dell’ufficio postale?
