“I candidati a sindaco di Pozzuoli hanno già perso tutti e vi spiego perché”

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Trasformare uno slogan elettorale per attaccare la politica, fa sempre notizia.

Ancora di più se l’autore del gesto rappresenta un’intera categoria.

Come ha fatto ieriGianluigi Valente, coordinatore provinciale e delegato flegreo diConfartigianato, ma anche dirigente locale e provinciale delPd.

Valente ha infatti pubblicato, sul proprio profiloFacebook, un manifesto in cui, prendendo in “prestito” uno spot della coalizione diFigliolia, c’è scritto“Io sto con…le attività commerciali della mia città, che, come al solito, nessuno ascolta”.

Come mai hai scelto proprio questo messaggio? Sa tanto di siluro al sindaco uscente…Niente affatto. Mi piace il senso di appartenenza che trasuda da quella espressione. “Io sto con…”, significa aver fatto una scelta netta.

Però se sei arrivato a lanciare una provocazione del genere vuol dire che sei non solo “con” ma anche “contro” qualcuno. Con chi ce l’hai?Sono deluso da tutti i candidati a sindaco.

Perché?Perché trovo assurdo che  mancano 20 giorni dalle elezioni e  nessuno di essi abbia ancora presentato il proprio programma per il commercio e le attività produttive ai sindacati di categoria. E, detto tra noi, se da Figliolia me lo aspetto perché so cosa pensa del commercio e dei commercianti di Pozzuoli, trovo assurdo che un comportamento del genere lo abbia anche chi vuole rappresentare un’alternativa all’attuale sindaco.

Trovi che sia un’anomalia grave?A volte mi chiedo se Pozzuoli sia uno Stato a sé. Qui accadono cose che altrove sono impensabili. E’ buona prassi di tutti i candidati sindaci o presidenti di Regione incontrare le parti sociali per ascoltare le loro esigenze e comunicare le proprie linee programmatiche. In qualsiasi altro posto d’Italia si fa così, a Pozzuoli no.

Perché pensi che la politica locale non sia interessata ad intercettare il vostro consenso?Me lo sto chiedendo anche io. Posso dire che quando ero sindacalista alla Prysmian, l’attenzione della politica su chi rappresentava i lavoratori di quell’azienda era molto alta con l’approssimarsi del voto. Questa è la prima campagna elettorale che vivo da sindacalista di un’associazione di categoria del commercio e noto  che per la politica locale non esistiamo.

Eppure è strano: non siete certo quattro gatti…Appunto. L’economia di Pozzuoli si regge sulle piccole attività produttive, l’80% del lavoro che oggi esiste in città e in Italia deriva dal commercio e dalle partite iva.  A questo punto devo pensare che i candidati a sindaco non sappiano nemmeno da dove cominciare per parlare con noi dei problemi del settore e dunque rifuggono dal confronto. Capisco le loro difficoltà ma non le giustifico. Chi fa politica e vuole farla a certi livelli deve saper interloquire con tutti. Troppo facile affidarsi ai candidati consiglieri e racimolare voti per amicizia, parentela o clientela. Un commerciante che voglia esprimere un voto di opinione sui candidati a sindaco, ad oggi è impossibilitato a farlo. E mi fa piacere che la mia posizione sia stata condivisa anche dall’amico Lello Buono di Confesercenti. Vuol dire che questo malumore non lo avverto soltanto io.

Secondo te, quindi, i commercianti non possono riconoscersi in nessun candidato a sindaco?Ognuno agisce come crede nel segreto dell’urna, lungi da me voler condizionare la libera espressione del voto. Io però ragiono sui fatti. E i fatti mi inducono a lanciare un monito ai commercianti: se i politici ci snobbano oggi che hanno bisogno del consenso, figuriamoci cosa accadrà dopo le elezioni. Quindi, se volete esprimere un dissenso, fatelo adesso e non vi lamentate a posteriori. Le persone intelligenti hanno già capito quale peso stanno dando tutti i candidati al nostro lavoro: zero. Nessuno di loro vuole parlare con i sindacati del commercio, si riempiono la bocca di tante belle parole, chiamano in causa il confronto le parti sociali e poi si dimenticano o forse non sanno o fingono di non sapere che le parti sociali siamo noi. Poi chiedono rispetto per le istituzioni. Ma loro il rispetto per l’istituzione sindacato e per i suoi numerosi iscritti ce l’hanno o se lo mettono sotto i piedi? Dicono che ascoltano la città. A noi non risulta, perché noi rappresentiamo la città e non ci ascoltano. Liberi loro di governare senza confronto, ma non vengano mai a dirci che il confronto con noi c’è stato perché direbbero una bugia.

E se dopo questo tuo appello accadesse il “miracolo”?Chi vuole governare una città ha il dovere di ascoltare la città, quindi se saremo chiamati ad un confronto non ci sottrarremo. E’ chiaro che se qualcuno pensa di interagire con i commercianti a venti giorni dalle elezioni si sta assumendo una doppia responsabilità e deve sapere che si troverà di fronte un interlocutore molto esigente.

Magari la prossima volta potreste aggirare questo ostacolo esprimendolo voi un candidato a sindaco…A questo punto non è un’idea da scartare. Accade altrove e anche con discreto successo, non vedo perché non possa accadere anche a Pozzuoli.