IL RETROSCENA/ Armistizio Figliolia-Manzoni: sta per nascere la Giunta del “compromesso”
Che tra i due si fosse rotto il ghiaccio e si stessero parlando, era noto da alcuni giorni, con voci sempre più insistenti su incontri ‘riservatissimi’, lontano da occhi indiscreti, addirittura a bordo di auto non ‘riconoscibili’.
Adesso però siamo al momento di raccogliere i frutti di questodisgelotra ilsindaco Enzo Figlioliae ilpresidente consiliare Gigi Manzoni, amici di una vita, uno la chioccia politica dell’altro e al tempo stesso entrambi così ambiziosi da diventare acerrimi avversari all’interno del Pd.
Il ‘parto’ derivato da questi ‘contatti’ ravvicinati sarà laGiunta di imminente ufficializzazione.
Un esecutivo che nasce dopo l’azzeramento voluto da Figliolia 18 giorni fa al culmine di una crisi di rapporti tra il Capo dell’Amministrazione e una parte sempre più ampia del suo partito e dell’intera coalizione.
Ebbene,nella nuova squadra di Figliolia sarà rappresentata (quasi) tutta l’area‘critica’, quella dei cosiddetti‘dissidenti’di maggioranza. Il tutto con la‘benedizione’di Manzoni.
Delle cinque caselle disponibili dopo la scontatariconferma di Roberto Gerundo e Anna Attore(e l’altrettantoscontata uscita del vicesindaco Fiorella Zabatta e Maria Teresa Moccia di Fraia), un assessore lo avràFranco Fumo(torneràPaolo Ismenoal bilancio), un altro lo avràEnzo Pafundi(e sarà l’avvocatoStefania De Fraia, moglie diGianfranco Di Somma, ex consigliere di opposizione con Sel quando era sindaco Pasquale Giacobbe: candidatura che ha scavalcato quella diManuela D’Amico, nome più gradito aCarlo Morra, ma sul quale si era affollatala ‘paternità’ di troppi consiglieri), uno aMimmo Pennacchio(ma, a meno di clamorosi colpi di scena, non sarà l’uscenteGianluca Liguori, sul quale Figliolia ha posto il veto dopo averlo accusato di ‘tentato sgambetto politico’ nel pilotare, a suo dire, un emendamento al piano triennale dei lavori pubblici), uno toccherà aPaolo Tozzi(e dovrebbe essere una donna) e infine ci dovrà essere quello deiMaione(che vorrebbero traghettareTommaso Scottodal consiglio alla Giunta, ipotesi sgradita a Figliolia – contrario per principio ad una Giunta con esponenti eletti nel parlamentino civico – o in alternativa chiedono la conferma dell’uscenteVincenzo Aulitto, sul quale però graverebbe la complicità nello stesso ‘peccato originale’ contestato dal Sindaco a Liguori).L’unico a restarefuori dalla‘partita’saràVincenzo Daniele, capogruppo dimissionario del Pd. Che alcongresso cittadino Dem non le ha mandate a dire ai suoi colleghi e a Figliolia.
Ruolo, quello dicapogruppo, che adesso, visti gli equilibri interni faticosamente raggiunti nel partito, per una questione di contrappesi, dovrebbe toccare ad uno dei due consiglieri più vicini a Figliolia, il delfinoMariano AmiranteoMarzia Del Vaglio.
Tutti però si chiederannoin cosa consiste l’intesa tra il Sindaco e Manzoni.
Saperlo è quasi impossibile, ma prevederlo non è difficile.
O Manzoni ha ottenuto l’impegno didecisioni più ‘collegiali’rispetto ad alcuni temi su cui Figliolia finora ha fatto il padre padrone (come sulle opere commissariali), oppure si è arrivati ad unpatto su un appoggio reciproco per le future candidature(quella eventuale di Figliolia alle Regionali di primavera e quella finora certa del presidente consiliare alle prossime comunali, che potrebbero essere più vicine di quanto non si pensi).
Ma c’è anche chi sussurra che siano accadute entrambe le cose. Staremo a vedere.
