Il Tar demolisce Figliolia: non ha difeso i puteolani dalla stangata sui biglietti dei mezzi pubblici!
Alla sua funzione di mero strumento dipropagandadel sindacoFigliolia(anzichè di completainformazionesulle attività del Municipio), l’ufficio stampa del Comune di Pozzuolici ha ormai tristemente abituati.
E così, non c’è affatto da meravigliarsi se le “veline” firmate dal cognato del capo dell’Amministrazione (dopo aver già omesso di dare conto alla cittadinanza dellafiguracciarimediata nel tentativo di evitare iltrasloco della direzione generale dell’Aslda Monterusciello a Frattamaggiore), ignorano ancheuna notizia che dà ai puteolani l’esatta dimensione dello spessore politico-amministrativo di chi li governa.
Dal 10 dicembre, infatti, è stata depositata (ed è dunque ufficiale) lasentenzacon cui laprima sezione del Tar Campania(presidentePaolo Corciulo, consigliereCarlo Dell’Olioed estensore primo referendarioGianluca Di Vita) al termine della camera di consiglio del 18 novembre, harespinto ilricorso presentato dal Comune di Pozzuolicontro ilnuovo sistema tariffario del trasporto pubblico locale approvato dalla Regione ed entrato in vigore dal 1°gennaiodi quest’anno.
Un provvedimento, quello di Palazzo Santa Lucia, che ha penalizzato notevolmente tutti i residenti nei quattro comuni dell’area flegrea, con la retrocessione della fascia chilometrica di appartenenza, e, dunque, il conseguente, notevolissimo,aumento del costo di biglietti ed abbonamenti.
Ma per quale motivo, su questa decisione del Tar, il Comune di Pozzuoli non scrive un rigo dopo averci intrattenuto con ben duecomunicati stampasia allapresentazione del ricorsosia addiritturadurante la fase istruttoria del procedimento, lasciando scorrettamente intendere, con un titolo quantomeno fuorviante, che lo stesso Tar avesse accolto le sue rimostranze?
Semplice: perchéi giudici del Tar hanno sostanzialmente dato ragione nientemeno che al “nemico giurato” di Figliolia, l’ex consigliere regionale Pasquale Giacobbe,il quale, con unanota diramata il 10 gennaio,affermò che la colpa di quegli aumenti a carico della cittadinanza fosse addirittura dell’attuale Sindaco, il quale, pur avendone pienamente diritto, non ha mai esercitato alcuna obiezione a difesa dei pendolari puteolani durante le varie fasi burocratiche che hanno preceduto il varo ufficiale delle nuove tariffe del trasporto pubblico da parte della Regione.
La stessa tesi di Giacobbe è infatti quella sostenuta anche dai giudici della prima sezione del tribunale amministrativo regionale, quando sottolineano l’infondatezza dell’accusa del Comune di Pozzuolisulla presunta decisione“unilaterale”da parte della Regione ed il“mancato proprio coinvolgimento nel procedimento di approvazione della nuova struttura tariffaria”.
Nel verdetto del Tar (da pagina 6 a pagina 8) è infatti spiegato che“l’organo istituzionalmente deputato a rappresentare le istanze delle amministrazioni nel procedimento di rideterminazione della politica tariffaria del Trasporto Pubblico Locale è ilComitato di Indirizzo e di Monitoraggio dei Servizi di Trasporto Pubblico Locale”, comitato alle cui sedute“ha preso parte, tramite propri rappresentanti, l’Anci(Associazione Nazionale Comuni d’Italia), cui compete la tutela degli interessi dei Comuni associati e l’intervento nelle sedi istituzionali in cui vengano in rilievo gli interessi delle autonomie locali”.
Ebbene,come si legge chiaramente nella sentenza del Tar,“non risulta che il Comune di Pozzuoli abbia fatto pervenire proprie osservazioni, per il tramite dell’Anci, affinchè fossero esaminate dal Comitato del Trasporto Pubblico Locale”.
Non solo:il Tar (nell’ultima pagina del verdetto) contesta al Comune di Pozzuoli anche il non aver tempestivamente censurato(“pur avendone avuta tempestiva conoscenza”)l’esclusione del Comune di Napoli dalle cosiddette “aree urbane allargate”, inclusione che avrebbe, secondo il ricorso del Municipio puteolano, determinato una “conseguenze diminuzione delle tariffe del trasporto pubblico locale”.
In sostanza,secondo ciò che scrive il Tar, non solo la Regione ha documentato la fondatezza tecnica delle sue decisioni in merito a questa rivisitazione del costo di biglietti ed abbonamenti dei mezzi pubblici, mail Comune di Pozzuoli non può lamentarsi di un bel niente, in quanto ha avuto, nei tempi e nei modi di legge, l’occasione per scongiurare o limitare questi aumenti tariffari a carico dei propri cittadini, ma non l’ha mai sfruttata, disinteressandosi totalmente della situazione quando si era ancora in tempo per cambiarla e intervenendo soltanto inutilmente a cose fatte.
Ecco perché Figliolia ed il suo ufficio stampa “parentale” non vogliono farvi sapere niente dell’esito infausto di tale ricorso: questa “mazzata”, infatti, rovinerebbe la loro campagna elettorale, già iniziata da tempo ed improntata a rappresentare Pozzuoli come una sorta di “paese dei balocchi”.
E non certo come una comunità che ha a capo un Sindaco finora dimostratosi incapace di difenderla e rappresentarla adeguatamente su una delle decisioni più odiose calate dall’alto ad impoverire ulteriormente le tasche dei puteolani.
Se questo è ilRinascimento di Pozzuoli, poveri noi!
Non ci resta che confidare nella “clemenza” delConsiglio di Stato: sperando che gli avvocati del Comune, dopo una sentenza così negativa nei confronti dell’Ente a causa delladisastrosa gestionedella vicenda da parte dell’Amministrazione Figliolia, abbiano ancora“cartucce legali”sufficienti da“sparare”per impugnare e ribaltare il verdetto del Tar.
ECCO LE 13 PAGINE DELLA SENTENZA CON CUI IL TAR HA BOCCIATO IL RICORSO DEL COMUNE (clicca all’interno di ogni foto per leggerne il contenuto)
