Luminarie, l’accusa del parroco di Toiano: “Quanta ipocrisia e banalità!”
Trascuriamo l’essenziale per concentrarci sul futile.
E’ così chedon Michele Cavallo, parroco dellachiesa di San Michele Arcangeloalrione Toiano, vede lapolemica infinita sugli addobbi nataliziinstallati dal Comune in città.
Polemica che quest’anno è stata innescata addirittura da una delle sorelle del sindaco Figliolia, per poi propagarsi a macchia d’olio.
Il 37enne sacerdote ha reso noto il proprio pensiero sul suo profiloFacebook, riscuotendo oltre duecento like e decine di commenti.
Don Michele, in questa riflessione, non risparmia nessuno e, pur senza nominarle, lancia stoccate anche alle istituzioni.
“Come mai– si interroga il prete –non si è scandalizzati per le tantepovertà economiche e umanein cui versano i quartieri ‘periferici’ della nostra città? Come mai non si è indignati perché ci sono ancora ragazzi e bambini delle porte accanto che vengonomaltrattati? Come mai non si èindignatiperché quartieri interi sono costretti a dover uscire di casa solo fino all’imbrunire per paura di subirescippio altro? Luci per il Natale… maquanti sono realmente interessati al bello, al vero bello della nostra città? Non sono gli addobbi luminosi a doverla rendere tale… lo è già di suo. Soprattutto il paese bello lo rende una vera cultura ed educazione al ‘vero bello’, LA GIUSTIZIA, intesa come valore in cui nessuno resta indietro, dove ad ognuno è riconosciuta la stessa dignità, da non confondere con l’omologazione”.
Don Micheleconclude il ragionamento lanciando l’appello ad attivare“processi per educare le persone a vivere la vera cultura del bello”e chiedendosi“cosa si sta facendo perché la città viva la giustizia”.
Parole che colpiscono come un pugno allo stomaco, ma anche domande che, per non risultare retoriche, attendono risposte concrete dalle nostre coscienze e, soprattutto, dal nostro agire quotidiano.
