Mercatino alimentare da chiudere: l’Asl “dorme” e il Comune cerca di mettere le “pezze”
Due settimane fa, abbiamo descritto la situazione scandalosa in cui versa ilmercatino alimentare al dettaglio di via Fasano.
Per poco non si è scatenata unasommossa.
Gli ambulanti, infatti, hanno ricordato agli agenti di polizia municipale chenon è giusto ricevere solo contestazioniin merito al parziale mancato adempimento dei loro doveri nei confronti dell’Ente, mapretendono di veder rispettati anche i propri diritti.
E, ai caschi bianchi, hanno mostrato lecondizioni assurde in cui sono costretti a lavorare, con unatemperatura interna elevatissimaa causa dell’inesistenza di un impianto di aerazione, unapuzza insopportabiledovuta alla“mancata sifonatura delle fogne”, un’invasione continua di piccioni(i cui escrementi, si sa, rappresentano un enorme pericolo sul piano igienico-sanitario) unpavimento distruttononostante sia stato rifatto più volte.
Insomma,ci sarebbero tutti i requisiti per richiudere il mercato(basti pensare che, a causa dell’eccessivo calore,molti banchi frigo non riescono a raggiungere una temperatura inferiore ai 15 gradi,ben 11 in più dei 4 che dovrebbero misurare per conservare correttamente gli alimenti!),cosa che finora la “dormiente” Asl non ha fatto e che addirittura qualche ambulante si augura accada“così almeno scoppia lo scandalo, qualche farabutto passerà un guaio per averci dato un mercato con questi problemi e noi potremo chiedere i danni”.
Nel frattempo, proprio stamattina, subito dopo il “confronto” tra ambulanti e vigili urbani,al termine dell’ennesimo sopralluogo tecnico sul posto, il Comune pare abbia promesso ai venditori che a breve(ma quando, visto che siamo già quasi a metà luglio?)inizieranno i lavori per aerare il mercato e per rifare un’altra volta il pavimento.
“E speriamo che questi lavori innanzitutto vengano fatti pagare a chi ha realizzato questa costosissima struttura e non pesino ulteriormente sulla collettività–dice il sindacalistaAldo Marcellini, coordinatore nazionale di Unimpresa per il commercio su aree pubbliche–ma soprattutto che comincino subito altrimenti davvero si rischia la chiusura del mercato e sarebbe una iattura. Il Comune deve capire che, a fronte del pagamento di un canone, deve offrire servizi invece di creare addirittura dei danni sia ai venditori che ai clienti della struttura. E’ ora di finirla con questa vergogna: servono interventi immediati e risolutivi!”.
Semprechè non arrivi prima l’Asl a cacciare via tutti.
Nel caso in cui ciò accadesse,scommettiamo che i veri colpevoli di questo scandalo proveranno a scaricare le proprie gravissime responsabilità su chi, a tutela della salute pubblica, si è soltanto limitato a descrivere le conseguenze delle loro malefatte?
