Monte Nuovo e lago d’Averno: zero vigilanza, campo libero agli incivili
Fin dalla prossima festività del 25 aprile, ci auguriamo di non vedere più loscempioche ha caratterizzato laPasquettain due delle mète maggiormente frequentate dagli habitué della scampagnata, l’oasi di Monte Nuovoe illago d’Averno.
Nell’area del vulcano più giovane d’Europa, come purtroppo era facilmente prevedibile, lachiusura dei cancelli non è servita a niente, con scavalcamenti a iosa, ingressi da tutti i varchi “non ufficiali” eimmondezzaio garantito, conbuste di spazzatura appese perfino agli alberi.
Nessun controllo da parte di chicchessia, visto che glioperai idraulico-forestalidellaCittà Metropolitanaerano statiesentati dal lavoro(come accade la domenica quando l’Oasi viene aperta fino a sera e resta alla mercé di qualsiasi malintenzionato) e l’Amministrazione non è stata capace di trovare chi potesse ovviare a queste defezioni.
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Risultato: martedì, gli assenti “forzati” del giorno prima e gli addetti comunali si sono dovuti fare un cuore così per riportare la situazione alla decenza.
Sorte non dissimile per illago d’Averno, dove, tra spazzatura disseminata ovunque e residui di falò nel lunedì in Albis, c’è da registrare anche la presenza (purtroppo non nuova) dibidoni sospetti galleggianti a pelo d’acqua, oltre ad unaschiuma maleodoranteche, per fortuna,non corrisponde ad una forma di inquinamento ma ad un processo di eutrofizzazione di alghe non tossiche, stando almeno ai rilievi Arpac pubblicati da “Il Mattino”.
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Anche qui però c’è bisogno digrande attenzione, sia per evitare atti di inciviltà ma soprattutto per capire cosa sono qui fusti nel bacino.
IVerdi, attraverso l’assessore-vicesindacoFiorella Zabatta(che ha la delega al personale e ai parchi) ed il consigliere (comunale e metropolitano)Paolo Tozzisi sono già pubblicamente impegnati a monitorare i due siti e a trovare soluzioni per limitare o eliminare del tutto queste criticità.
L’auspicio è che al loro attivismo mediatico degli ultimi giorni corrispondano risultati concreti sia a Monte Nuovo che sull’Averno.
