Muore di infezione dopo un intervento chirurgico a La Schiana: indagati sei medici dell’ospedale per omicidio colposo

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E’ entrato inospedaleper rimuovere unematoma, non è più uscito: ha contratto unagrave infezionee dopoquattro mesi di calvarioe di un inutile peregrinare da un nosocomio all’altroè morto.

Sulla basedell’esposto presentato dai familiari, assistiti daStudio 3A, la magistratura ha aperto unprocedimento penale:sono stati iscritti nel registro degli indagati sei medicie martedì8 gennaiosarà affidato l’incarico perl’esame autoptico.

L’odissea diGiulio Monaco, 68 anni, diCasalnuovo di Napoli, operaio di una manifattura tabacchi in pensione, inizia il20 agosto 2018quando viene ricoverato d’urgenza al presidio ospedaliero diS. Maria delle Grazie di Pozzuoli, nel reparto diNeurochirurgia, per unintervento di rimozione di un ematomasubaracnoideo bilaterale.

L’operazione sembra riuscita, nei successivi tre giorni il paziente risulta in buono stato fisico e vigile.

Mail 24 agostogli infermieri lotrovano a terra, ai piedi del letto, tutto tremante e senza forze.

Da allora è un continuo e inesorabile peggioramento: il personale medico accerta la presenza di unagrave infezione in atto, tanto da sottoporlo a unsecondo intervento, il 27 agosto: ne subirà anche un terzo, qualche giorno dopo.

Le condizioni del 68enne, tuttavia,restano gravi e critiche: il 9 settembreentra in coma, da cui non uscirà più, viene trasferito nel reparto diterapia intensivaeintubato.

I medici, che sin lìavevano rassicurato la moglie e i sei figli di Monaco, prospettano allora iltrasferimentodel loro congiunto in altra struttura per unintervento cardiochirurgico urgentea cuore aperto in quanto, a loro dire, l’infezione si sarebbe diffusa, appunto, anche al cuore.

Non riuscendo a capacitarsi di cosa fosse successo, e di fronte alle risposte del tutto insoddisfacenti dei sanitari, il15 settembre 2018i familiari della vittima presentano una primadenuncia querela alla Procura di Napoli, che apre dunqueun procedimento penaleper lesioni colpose gravissime per il tramite delPubblico Ministero, dottorMichele Caroppoli: il magistrato richiede eacquisisce tutte le cartelle clinichee la relativa documentazione inerente il ricovero all’ospedale di Pozzuoli.

La famiglia di Monaco, per essere assistita e per ottenere verità e giustizia, attraverso la consulente personaleMila Tizzano, si rivolge aStudio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, compresi i presunti casi di mala sanità, a tutela dei diritti dei cittadini.

Nel frattempo il paziente gira gli ospedali di mezza regione.

Prima viene trasferito alPoliclinico Federico II di Napoliper l’intervento a cuore aperto che in realtà non sarà mai effettuato in quanto non necessario a detta dei medici del presidio partenopeo, che lo curano e lo sottopongono a tracheotomia.

Quindi, persistendo lo stato comatoso, Monaco viene ricoveratoall’istituto di riabilitazione Maugeri di Telese Terme, in provincia di Benevento, dove gli viene diagnosticato un gonfiore all’addome dovuto alla presenza di feci che sarebbero state eliminate tramite clisteri e sondini.

L’operazione, tuttavia, avrebbe provocato unallarmante abbassamento di pressionein conseguenza del quale il paziente vienenuovamente trasferito, questa volta pressol’ospedale Fatebenefratelli di Benevento.

Dove però, purtroppo, il17 dicembre èspirato.

E’ stato quindi presentato unulteriore espostoallaProcura di Napoliche, per questioni di competenza territoriale del luogo dov’è avvenuto il decesso, hapassato il fascicolo, divenuto ora peromicidio colposo, aicolleghi di Benevento.

IlPubblico Ministerodella Procura beneventana titolare del procedimento, la dottoressaFrancesca Saccone, anche come atto dovuto per dare loro modo di nominare consulenti di parte, haiscritto nel registro degli indagatisei mediciche hanno avuto in cura la vittimaall’ospedale di Pozzuoli, dei reparti diNeurochirurgia e Terapia Intensiva e Rianimazione:L.S.(56 anni),L.D.M. (40 anni),G.M. (38 anni),S.D.C. (53 anni),P.C. (52 anni), eM.S.(43 anni).

Il Sostituto Procuratore ha altresì disposto sulla salmal’esame autopticoche sarà fondamentale per chiarire esattamente lecause del decessoe affiderà l’incarico a due propri consulenti tecnici, individuati nel dottorLamberto Pianesee nel dottorGabriele Carrabs: il conferimento avrà luogomartedì 8 gennaio 2019, alle ore 14, presso il palazzo di Giustizia di Benevento.

LA REPLICA DELLA DIREZIONE GENERALE DELL’ASL NAPOLI 2 NORD

In merito al caso del paziente deceduto presso un ospedale beneventano nei mesi successivi all’effettuazione di un complesso intervento neurochirurgico eseguito dall’equipe del Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, l’Asl esprime la massima fiducia nei confronti dei medici e dell’autorità giudiziaria, rinnovando il cordoglio ai familiari.

L’Unità Operativa Complessa di neurochirurgia di Pozzuoli rappresenta un’eccellenza in Campania, attraendo pazienti anche da fuori regione per gli interventi al cranio e alla colonna vertebrale. Quasi sempre i pazienti trattati dal reparto presentano un quadro clinico complesso e in particolari casi – quale parrebbe essere quello del signor G. M. – patologie pregresse possono ulteriormente complicare la gestione della terapia.

A fronte di tali eccellenze, purtroppo, si assiste sempre più spesso ad azioni legali promosse da alcuni studi professionali che hanno individuato nella sanità pubblica e nei medici che vi lavorano un mercato per ampliare il proprio business.

L’Azienda Sanitaria come sempre, nel rinnovare la fiducia ai propri medici, garantirà la massima collaborazione all’Autorità Giudiziaria.