Muore di setticemia in ospedale: denunciati medici e infermieri di due reparti

Immagine non disponibile

Cartella clinicasotto sequestro e probabile raffica diavvisi di garanziain arrivo.

Succedeall’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di La Schianain seguito allamorte di un’anziana per setticemia.

A denunciare peromicidio colposomedici e infermierididue reparti(ChirurgiaeMedicina Generale) è stato infatti ilfiglio della donna, che, dopo aver consegnato un esposto aiCarabinieri, ha ottenuto, da parte della Procura, l’acquisizione in originale di tutte le documentazioni relative alla degenza dell’anziana madre.

La vittima del tragico episodio di presunta malasanità si chiamavaImmacolata Agorinoe aveva appena compiuto 83 anni.

Nel nosocomio puteolano ci era entrata il 20 maggio a causa didolori lancinanti al basso ventre.

“Le fu riscontrataun’occlusione intestinale– si legge nella testimonianza che il figlio A.R. ha sottoscritto davanti ai militari dell’Arma –per la quale fu operata il giorno dopo edimessa ad una settimana dall’intervento. Sarebbe dovuta ritornare in reparto per un controllo il 3 giugno, maquando l’ho riportata a casa ha iniziato a stare male, pur seguendo scrupolosamente la terapia farmacologica ed alimentare che le era stata prescritta. Sono stato dunquecostretto, per il degenerare della situazione, a ricoverare nuovamente mamma nello stesso ospedale. Era il 2 giugno, mi dissero che avrei dovuto attivarmi per ricoverarla in una struttura riabilitativa di lungodegenza e che l’avrebbero dimessa il 1 luglio perché era in fase di guarigione. Ma, nonostante le mie continue rimostranze,nessuno si accorse che la ferita chirurgica si era infettata, generando uno shock settico che avrebbe determinato la sua morte il 28 giugno per arresto cardiocircolatorio. Benché io avessi segnalato la presenza anche visiva di infezione della ferita e più volte sollecitato un intervento a tal fine,il personale medico e paramedico, incurante di questa situazione, riteneva semplicemente sufficiente il cambio delle medicazioni, senza procedere ad una verifica puntigliosa delle ferite che hanno poi portato alla morte mia madre, proprio per infezione delle stesse. Durante la fase del secondo ricovero– prosegue il figlio della donna nel suo esposto –mia mamma ha dovuto subire anche cicli di dialisi, situazione insorta improvvisamenteanche perché non aveva mai sofferto né di diabete né tantomeno di problemi renali”.

Secondo il firmatario della denuncia, il letale epilogo della vicenda sarebbe da attribuire a“più errori durante l’intervento e di mala gestione nella fase di degenza post operatoria, quando nessuno appurava lo stato di setticemia che, qualora verificato, avrebbe sicuramente evitato la morte di mia madre”.

Tocca ora alla magistratura verificare queste accuse e stabilire se il decesso della signora Immacolata ha dei colpevoli.