Piazza e dintorni: mistero sulla segnaletica “sparita”

Piazza e dintorni: mistero sulla segnaletica “sparita”

Che fine ha fatto lasegnaletica correttanelcentro storico? Non è dato saperlo. L’unica cosa certa è che da molti mesi icartelliche indicano lemodalità di accesso in piazza della Repubblica e dintorninon corrispondono alla realtà.

Via Cosenza,via Scialojaevia De Fraia, le tre “porte” che consentono l’ingresso nel “cuore” del centro storico sono infatti definite “area pedonale”.

Ed erano“aree pedonali”anche prima dell’inizio dei lavori del “Piu Europa”.

Però con alcunederoghe importanti, indicate con un pannello sottostante: ossia ilpermesso di transito per veicoli autorizzati a servizio di persone invalide, per imezzi delle forze dell’ordine e di soccorso, per ilcarico e lo scarico delle merci in determinati orarie per tutte le vetture che dovessero raggiungereposti-auto privati.

Ebbene, da tempo quei “sottocartelli”sono spariti.

Ed è rimasta soltanto l’indicazione di“area pedonale”.

Che, nelCodice della Strada(articolo 3, comma 1, capoverso 2), concedederoghe automatiche per i veicoli in servizio di emergenza e per i disabili, più altre limitazioni a discrezione dei singoli Comuni.

Senza un’opportuna segnaletica, tuttavia,regna il caos.

Basti pensare che, nei cartelli stradali,non è indicata nemmeno una deroga per il passaggio dei mezzi dell’igiene urbanaper la rimozione della raccolta differenziata, né tanto meno per chideve raggiungere aree di sosta private, né, addirittura, per ilcarico e lo scarico delle merci.

Eppure, proprio abeneficio dei negozianti,un’ordinanza dirigenziale del 13 luglio dello scorso anno,consente il carico e lo scarico delle merci davanti a tutti i negozi di piazza della Repubblica e dintorni per non più di 20 minuti, con obbligo di disco orario e per mezzi di peso a pieno carico non superiore a 35 quintali, conaccesso obbligatorio da via Scialoja(dalle 7 alle 9 e dalle 14 alle 16 di tutti i giorni, tranne il sabato e la domenica).

Nell’ordinanza si specificava chiaramente chesi sarebbe dovuto provvedere ad adeguare la segnaletica, oscurando quella non compatibile con il provvedimento in questione.

In 11 mesi,questa prescrizione non è stata rispettata, tanto è vero cheil varco diaccesso per il carico e lo scarico delle merci, ossiavia Scialoja,è ancora, sul piano segnaletico,“area pedonale”, senza deroghe per nessuno, per giunta anchearea videosorvegliataper sanzionare le infrazioni alla stessa pedonalizzazione.

Nel marasma generale,bisogna affidarsi alla “scuola di pensiero” del vigile di turno:c’è chi ritiene che facciano fede i cartelli segnaletici(con conseguente “strage” di verbali anche a carico dei veicoli potenzialmente autorizzati a transitare nell’area pedonale)e chi invece ricorda a memoria tutte le ordinanzee applica soltanto il loro contenuto, tralasciando quello, incoerente, della segnaletica.

Non sarebbe più semplice eliminare ogni forma di contenzioso conindicazioni chiare e visibili a tutti?

Ma è davvero così difficile in questa città fare le cose secondologica e buon senso?