60 giovani autistici rischiano di perdere l’assistenza dal 31 luglio: genitori e terapisti sul piede di guerra

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Scatta la mobilitazione per l’imminentechiusuradellastruttura di via Campana per la cura dell’autismo.

Dal 31 luglio, infatti, conl’interruzione del contratto di collaborazionetraAsleCentro Serapide(atto sancito con delibera Asl numero 460 del 10 maggio),60 autistici tra i 9 ed i 26 anni rischiano di perdere l’assistenza semiresidenziale finora ricevuta e 30 terapisti resteranno senza lavoro.

Gli operatori del Centro hanno già annunciato unamanifestazione di protesta, prevista permercoledì prossimo, 21 giugno, con uncorteoche partirà dalmercato itticoe terminerà nella vicinapiazza a mare.

Non menoarrabbiati i familiari dei pazienti, che già avevano lanciato l’allarme il 28 marzo scorso durante la trasmissione “Mi manda Rai 3”e che ancora attendono di essere ascoltati dallacommissione regionale Sanità, a cui hanno chiesto un’audizione.

LA PROTESTA DEI GENITORI A “MI MANDA RAI 3”

“Tutto è andato bene per tre anni– ci diceDaniele Minichini, presidente dell’associazione onlus “Almeno Credo”, che riunisce i genitori di questi pazienti–Poi, col cambio di direttore generale all’Asl Napoli 2 Nord, si è deciso di non rinnovare la convenzione col Centro Serapide e diabolire un progetto che stava dando straordinari risultati, anche sul piano dell’inserimento lavorativo per i nostri figli. Pensate che in questa struttura, dove si svolgono tantissime attività per 12 ore al giorno su due turni,arrivano ragazzi da tutta la Campania e ben 120 sono in lista d’attesa. Adessoinvece si vuolesmantellare tutto. A quanto ne sappiamo, i minori del territorio Asl dovranno recarsi in una struttura di Qualiano, quelli fuori Asl dovranno essere presi in carico dalle aziende sanitarie di appartenenza mentre per i maggiorenni è prevista un’ora di assistenza domiciliare al giorno. Una sorta di‘arresto domiciliare’ che impedisce ai ragazzi di socializzare e  mette noi genitori nell’imbarazzante situazione di dover controllare il lavoro dell’operatore affinché non accada nulla di spiacevole durante questi trattamenti. Interrompere la continuità terapeutica è un danno gravissimo per questi ragazzi. Noi lotteremo con tutte le nostre forze e con tutti i mezzi che la legge ci consente per impedire questo scempio”.

“Faremo di tutto per scongiurare la chiusura di una realtà da tutelare e da sostenere nel suo complesso”,è anche l’impegno assuntopochi minuti fa dalsindaco Enzo Figliolia, che, attraverso un comunicato stampa, ha espressosolidarietà ai genitori dei pazienti del centro ed ai dipendenti della struttura.