“Sfratti e decadenze dalle case di Monterusciello: il Comune sta sbagliando tutto terrorizzando gli inquilini”

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Egregio direttore, avendo maturato per anni esperienza nella gestione di alloggi di proprietà comunale, mi corre l’obbligo di scriverle questi brevi appunti per segnalare alcune questioni che in questi giorni, che mi vedono impegnato in campagna elettorale, mi vengono esposte da molti inquilini di Monterusciello preoccupati da Ordinanze di Decadenza o Sfratti che sono stati loro notificati dall’Ufficio Casa (Patrimonio)

Infatti,nell’errato presupposto che le case di Monterusciello,di proprietà comunale, siano case catalogate di Edilizia Residenziale Pubblica (E.R.P.), l’Ufficio Casa emette impropriamente, nei confronti degli inquilini, ordinanze di sfratto e o di decadenza come della Legge Regionale n° 18/1997 e dell’ultimo regolamento regionale (n°11/2019) che regola la gestione, ESCLUSIVAMENTE, delle case popolari (E.R.P.).

Tutto ciòè completamente sbagliatoperché gli alloggi di Monterusciello non rientrano nell’edilizia residenziale pubblica essendo stati realizzati a seguito di pubblica calamità. quindi, TUTTIi provvedimenti emessi dall’Ufficio Casa ai sensi della L.R. 18/97 devono intendersi completamente privi di ogni fondamento giuridico. E tutto ciò è ampiamente dimostrato sia dalle Leggi che ne hanno regolato la realizzazione (Legge 748/1983), sia il trasferimentoope legisin proprietà al Comune di Pozzuoli (L. 74/96 art. 15 sexies), sia le varie delibere adottate dal consiglio comunale (43/cons-2008; 70/cons-2012; 62/cons-2020 relativa al DUP 2020-2022; 49/cons-2021 relativa al DUP 2021-2023), materia esclusivamente di competenza del consiglio comunale.

Mi corre l’obbligo di essere più preciso e probante a dimostrazione di quanto sostengo.

Il patrimonio edilizio di Monterusciellofu realizzato in virtù della L. ex Legge 748/1983 e l’Ordinanza n° 338/FPC/ZA del 1984, per l’emergenza abitativa post bradisisma e terremoto, affidandone la “temporanea” gestione degli alloggi all’IACP(art.7 comma1D.L.n°8 del 26.1.1987)e, in considerazione che questi alloggi (allora di proprietà dello Stato) erano stati assegnati a seguito di graduatore approvate dalla Prefettura di Napoli in favore dei cittadini colpiti dalla calamità pubblica; fu esplicitamenteindicato che venissero applicati i canoni di locazione equiparati a quelli degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (art.7 comma3D.L.n°8 del 26.1.1987), per tenere conto del disagio della popolazione che aveva dovuto abbandonare le loro case nel Centro Storico.

Il patrimonio fu trasferito dalla Protezione Civile al Comune (L. 74/96 art. 15 sexies)nello stato di fatto e di diritto in cui si trovavanoe, quindianche con l’applicazione dei canoni sociali.

Ed in più, trattandosi dicase dello Stato, non potevano annoverarsi tra case di carattere popolare tanto è vero che con delibera consiliare 43/2008 fu disposto che il patrimonio di Monterusciello passava da patrimonio indisponibile apatrimonio disponibilee inserito nel Piano di Dismissione;

Nel 1987, quando furono assegnati gli alloggi, non fu certo verificando se essi avessero i requisiti di legge per l’assegnazione di case popolari (DPR 1035_1972 norme per l’assegnazione case ERP), anzi, molti di essi avevano anche altre case in proprietà (a Pozzuoli e in provincia) o redditi superiori al minimo previsto dalla legge.

L’allora gestore (ex IACP) fece sottoscrivere contratti tipo (dell’Istituto) e in base ai redditi determinava il canone da richiedere. Mamai ha emesso provvedimenti di decadenza o di sfrattonei confronti di coloro che non avevano o perdevano i requisiti di cui alle leggi regionali sulle case E.R.P.

– Che nei DUP approvati dal Consiglio Comunale negli anni 2020 e 2021è stato ESPRESSAMENTE precisatoche per le case di Monterusciellonon sono applicabili la normative di cui alla L.R. 18/97, del successivo Regolamento ERP (n° 11/2019) pubblicato dalla Regione e comeconfermato dal parere legale reso dagli avvocati interpellati dall’amministrazione a mezzo incarico di consulenza; Quindi le sanatorie devono essere fatte esclusivamente per verificare se gli occupanti hanno titolo a pagare un canone sociale o a canone libero. QUINDI A MONTERUSCIELLOSFRATTI O DECADENZEAPPLICANDO LE LEGGI ERPNON SI POSSONO APPLICAREsalvo che per morosità o per occupazioni improprie.

Per questi motivi e come già detto, sia l’IACP (primo gestore per conto dello Stato), La Romeo, la San Matteo e dopo anche l’Ufficio Patrimonio (fino al 2017)NON HA MAI, dico MAI, inviato sfratti o decadenze nel caso gli inquilini avessero perso i requisiti per pagare il CANONE SOCIALE.

In questo caso, l’unico provvedimento era quello di applicare il canone massimo.

Purtroppo, in questi ultimi anni l’Ufficio Casa con svariati provvedimenti (sfratti e decadenze) non ha fatto altro che terrorizzare e vessare i tanti inquilini che perdevano i requisiti per corrispondere il canone sociale, costringendoli a rivolgersi a degli avvocati e a pagare, purtroppo, laute parcelle che spesso, non dimostrando la natura non E.R.P. dell’alloggio, li ha visti spesso soccombenti.

Purtroppo i giudici decidono sulla base degli elementi che le parti producono e, quindi, sull’errato presupposto che l’alloggio sia stato di E.R.P.

Ultima nota dolente riguarda le domande disanatoria pendenti dal 1997 ad oggipresentate per gli alloggi di Monterusciello.

Ne sono quasi duemila e non è giusto farliaspettare 25 anni per vedere soddisfatto un loro legittimo diritto.

Ma sia chiaro che le sanatorie riguarderanno esclusivamente il diritto per l’inquilino di corrispondere il canone sociale, fin tanto che ne conserva i requisiti delle leggi che regolano gli alloggi di E.R.P. altrimenti deve pagare un equo canone ma, per tutti, bisognerà che stipulino regolari contratti di locazione.

Gli inquilini di Monterusciello dovranno regolarizzare solo la loro posizione locativa e non essere minacciati di decadenze o sfratti e, nel caso di perdita dei requisiti, corrispondere esclusivamente il giusto ed equo canone emessi nella condizione di poter regolarizzare eventuali morosità, senza lo spauracchio di sfratti.

Ritengo altresì anche necessario, come ha fatto l’ACER (ex IACP) e il Comune di Napoli, di regolarizzare anche i tanti occupanti di ex negozi o depositi (alloggi impropri) e l’hanno adibita ad abitazione, facendo loro pagare un canone di occupazione (50 centesimi per mq. come fu stabilito con le delibere n° 11/cons_2014 e confermato con la n° 14/cons_2015).

Le case di Monterusciello dovevano avere un carattere di provvisorietà e nel tempo sono stati eseguiti solo marginali interventi di manutenzione sui cespiti, lasciando agli inquilini l’onere di eseguirli a proprie spese al fine di vivere in modo decente.

Quindi la scelta fatta dallo Stato nel 1987 e consolidata nel tempo, di applicare i canoni sociali a chi ne ha i requisiti, è condivisibile anche per la modesta qualità degli alloggi e di assegnarli, una volta liberi, in base alle esigenze delle famiglie più bisognose.

Tutto quanto da me affermato si basa esclusivamente su norme e delibere attualmente vigenti e sfido chiunque a smentirmi.

Tantissimi inquilini di Monterusciello ci stanno chiedendo di esporre quanto da me detto anche in una manifestazione pubblica alla presenza del candidato Sindaco Gigi Manzoni al fine di far conoscere ai tanti affittuari quali sono i loro diritti e che non devono più spaventarsi per i provvedimenti che pervengono dall’Ufficio Casa.

Chiedo scusa per essermi dilungato ma era doveroso da parte mia indicare fatti e norme. Invio cordiali saluti.

*Ing. Ermanno Cossiga (già direttore Ufficio Patrimonio)