Sos di un padre disperato: “Curate mio figlio drogato e violento prima che succeda una tragedia!”

Sos di un padre disperato: “Curate mio figlio drogato e violento prima che succeda una tragedia!”

Una storia incredibile arriva dai600 alloggi di Monterusciello.

Un papà ormai al colmo dell’esasperazione che, dopo averle tentate tutte, chiede l’aiuto diPozzuoli21per far conoscere il suodramma familiare, sperando che le istituzioni possano mettere fine ad un vero e propriocalvario.

Lui si chiamaErnesto L., è un pensionato di 70 anni. Nella sua abitazione, alcivico 14 di via Giorgio De Chirico,  ci sono la 62enne moglieAssunta G.edun figlio affetto da una totale disabilità, accudito notte e giorno dalla mamma.

Nello scantinato del palazzo è “confinato” invece un altro figlio della coppia, Antonio, 41 anni, disoccupato e tossicodipendente.

In casa con i genitori e l’altro fratello, Antonio non ci può vivere perché ètroppo violento.

La mamma è stata già costretta a denunciarlo per le minacce e botte ricevute(anche con una mazza di ferro!)ogni volta che chiede soldi(“sempre 5 euro”) e sigarette ma lei non può dargli nulla perchéil poco denaro di cui dispone la famiglia serve per curare il figlio sofferente di un gravissimo handicap.

Antonio, durante le sue frequenticrisi di astinenza,ne combina di tutti i colori: si è perfinolanciato con la testa nei vetri di balconi e finestre ferendosi a sangue, ma non solo.

“Mio figlio, oltre a drogarsi, ruba, infastidisce le persone, molesta anche i bambini, compie atti osceni per strada–ci scrive Ernesto, suo padre –Per un lungo periodo è stato ricoverato in  una struttura adeguata, ma oggi è un soggetto altamente pericoloso. Ho ripetutamente segnalato la cosa ai vari organi istituzionali (polizia, carabinieri, vigili urbani, assistenti sociali) ma nessuno fino adesso ha preso provvedimenti. Confido in un vostro cortese aiuto affinchè voi sollecitiate le istituzioni per poterlo ricoverare in una struttura adeguata. Sono disposto a far vedere foto e filmati dei guai che combina. La prego, mi aiuti”.

Il quadro della situazione è chiaro quanto agghiacciante:finché Antonio sarà libero di muoversi, prima o poi succederà qualcosa di irreparabile.

LA LETTERA-APPELLO CHE CI HA SCRITTO IL PAPA’ DI ANTONIO

Cosa deve fare o dire di più un padre per poter essere ascoltato dallo Stato e scongiurare il peggio?

Aspettiamo unatragediaper poi piangere le classichelacrime di coccodrillo?

Antonio va curato e messo in condizione di non nuocerené agli altri né a se stesso, mala sua famiglia non ha la possibilità economica per tentare di disintossicarlo.

Speriamo che chi di dovere intervenga.