Truffa sui marcatempo al Comune: licenziati il direttore del mercato e otto dipendenti
Nove licenziamenti e un provvedimento di sospensione. E’ questo ilverdetto del Comunea carico deidipendentifinitisotto inchiestaperconcorso in truffaesostituzione di personaalmercato ittico all’ingrosso di via Fasanonell’ambito di una indagine condotta daProcuraevigili urbanisulle presuntefalse attestazioni di presenza in servizio tra il 3 aprile e il 6 maggio dello scorso anno: indagine che il 26 ottobre ha visto la consegna degli avvisi di garanzia ai diretti interessati e il successivo “congelamento” di questi lavoratori dalle proprie funzioni a partire dal 30 ottobre.
Come infatti avevamo già anticipato lo scorso 31 ottobre,quando accadono casi del genere, specie se il castello accusatorio si regge su prove filmate,la legge Madia prevede quasi sempre la perdita del posto di lavoro anche se la giustizia non ha fatto ancora il proprio corso.
In attesa di un processo, quindi, è opportuno precisare che, ora e fino ad una sentenza di condanna passata in giudicato, vale ancora la presunzione di innocenza per queste persone, che però,nel frattempo, come stabiliscono le nuove norme in materia, hanno già subìto, la massima punizione possibile dall’Ente per cui svolgono la loro attività.
Ecco dunque quanto stabilito venerdì scorso dalladirigente Anna Sannino(nella foto), presidente della commissione disciplina del Municipio.
Da lunedì è scattato illicenziamento in troncoper il direttore del mercatoAdolfo Aleottie per altri otto dipendenti:Antonio Biclungo,Nunzio Buono,Ciro Caldora,Gennaro Compagnone,Franco De Pasquale,Gennaro Ioffredo,Gennaro MigliaccioeAngelo Testa.
Ciascuno di essi, se nel frattempo non interverrà nessun fatto nuovo (come l’accoglimento di un eventuale ricorso contro questa decisione), potrà recuperare il posto di lavoro (e tutti gli stipendi arretrati) soltanto in caso diassoluzione.
AGennaro Principe, la cui condotta è stata meno grave, è stata inflitta invece, sempre a partire dal 2 dicembre, unasospensione dal servizio di sei mesi(che gli darà diritto a percepire, in questo periodo, soltanto la metà dell’assegno alimentare), mentrenessun provvedimentoè stato possibile adottare a carico degli unici due indagati già pensionati (Bruno CannavacciuoloeGiulio Di Domenico), contro i quali tuttavia, così come per gli altri loro dieci colleghi,il Comune si costituirà parte civile, per ottenere il risarcimento dei danni di immagine creati all’Amministrazione e alla città da questa incresciosa situazione.
Resta invece ancoraindefinita, sul piano lavorativo, la posizione deitre socialmente utili(Antonio Buono,Francesco MicilloeGennaro Testa) che pure devono rispondere degli stessi reati nell’ambito del medesimo procedimento penale.
Per costoro, infatti, ilComuneè in attesa di capiredalla Regione(che li ha inquadrati) se potranno essere sanzionati anch’essi, in che modo e da chi, sulla base di eventuali precedenti specifici in materia.
