Un’attrice puteolana interpreta Pozzuoli: stasera la presentazione al “Villa Avellino”
“Flora Vona interpreta Pozzuoli”. E’ questo il titolo dell’evento in programmastasera, a partire dalle 19.30, presso l’hotel “Villa Avellino”(situato a ridosso dell’omonimo parco pubblico comunale).
Un appuntamento che vedrà protagonista, per l’appunto,Flora Vona,attrice puteolana(figlia e nipote di due insegnantimolto conosciute in città, rispettivamenteRita PetrarcaeMaria Panetty Petrarca) in concorso al“David di Donatello”per il film“I fiori del Male”(regia diClaver Salizzato), in cuiFlora interpreta la vita di tre donne realmente esistite:Veronica Franco,Margherita GoutiereMata Hari).
La serata inizierà con ilvernissage di fotografiadescrittiva dell’attrice (immortalata dal fotografo professionistaEnzo Carito) cui seguirà laproiezione del film“I fiori del male”ed unacenanella corte maggiore dell’albergo.
Flora Vona(della cui carriera artistica potrete sapere tuttocliccando qui) parlerà del suonuovo progetto cinematografico sulle pari opportunità e sulla criminalità minorile.
“Sono cresciuta a Pozzuoli, sotto l’influenza artistica di unanonnamaterna ricca di sensibilità,Maria Panetty Petrarca, insegnante, scrittrice, amante del teatro– scriveFlorain una nota per la stampa –Il mio sentire questa terra,è frutto di meditazione e corrispondenza di “Amorosi sensi”, ilmareche inebria le strade, il colore deltufo, lefumarole,ilpanoramaineguagliabile ed ilcibodella meravigliosa Puteoli. Questo progetto è il frutto di un bisogno che ho sentito fortemente, visto che mancavo da non poco tempo nella mia terra. Pozzuoli merita di essere raccontata in profondità e volevo che si percepisse la suamagia, si sentissero le sueviscere, come anch’io le sento pregnanti nella pancia, dove nascono leemozionipiù vere ed intense. In questo viaggio che ho desiderato fare, con intensità e spiritualità, mi sono fatta supportare dall’occhio esperto di Enzo Carito, fotografo professionista di Matera, con la collaborazione delmaestro-pittore Antonio Isabettini, con il quale abbiamo visitato alcuni luoghi nascosti, che conservano l’imperiturafamadi questa millenaria città”.
