Antimafia: un altro stop sui lavori pubblici a Pozzuoli
Ancora nell’occhio del ciclone i lavori pubblici a Pozzuoli. Dopo numeroseinterdittive antimafiaemesse dalPrefetto di Napoli, nei confronti delle ditte operanti sul territorio Puteolano, piomba un altro macigno: ilblocco dei lavori a Cigliano, in seguito al provvedimento interdittivo n. 101073 del 22/05/2017 emesso dal Prefetto di Napoli, nei confronti della ditta con sede a Pozzuoli – IMPEC costruzioni spa.
“Non si capisce perché– affermaRaffaele Postiglione, Consigliere Comunale in pectore di “Pozzuoli ORA” –il primo cittadinonon da spiegazioni alla cittadinanzasull’interruzione dei lavori a Cigliano. Si tiene nascosto chel’ennesima ditta scelta dall’amministrazione comunale ha avuto un’interdittiva antimafia“.
Diverse le criticitàche “Pozzuoli ORA” evidenzia per i lavori di Cigliano sia quelli Comunali che quelli rientranti nel Grande Progetto dei Campi Flegrei finanziato con i Por Fesr 2014/2020 dall’Unione Europea attraverso la Regione Campania.
“In primo luogo– sottolinea Postiglione –i lavori finanziati con risorse comunali (non facente parte del Grande Progetto dei Campi Flegrei) aggiuntivi sono statiaffidati in maniera diretta, utilizzando il cavillo giuridico della “necessità di completamento dei lavori e la funzionalità dell’intera opera appaltata”. Completamento che dovrebbe essere funzionale ai lavori iniziali, ovvero alla pubblica fognatura per il ripristino ambientale e la valorizzazione di quell’area. Alla ditta interdetta, invece, sono stati affidati 600 mila euro per eseguire lavori che riguardano sostanzialmente la pubblica illuminazione e rete idrica.Qualcuno ci deve spiegare dove è la complementarità di lavori tra una rete fognaria e un palo della luce”.
Altre due, però, sono le questioniche il movimento vuole portare alla luce: la prima è che dall’albo pretoriomanca la determina n. 665 del 2017con la quale si assegna alla Direzione dei lavori Grandi Laghi la progettazione esecutiva, la direzione dei lavori e il coordinamento della sicurezza delle opere che riguardano illuminazione e rete idrica; la seconda è che i lavori sono statiaffidati con un ribasso che supera di poco il 3%,quando la media nazionale è oltre il 40%.
“Abbiamo tutto pronto permandare materiale all’ANAC, perché crediamo che non ci siano le condizioni per invocare art. 57 del D.Lgs 163/06 e che sia palese che un impianto di illuminazione non sia complementare, come ci vogliono far credere, ad una rete fognaria. Avrebbero dovuto– afferma Postiglione –fare una gara pubblica, in modo da assicurare una migliore qualità alla collettività, una maggiore trasparenza nelle procedure di affidamento e soprattuttorecepire quanto prima le indicazioni del nuovo codicein materia di pubblici appalti. Inoltre– conclude Postiglione –non si capisce perché consegnare ed iniziare i lavori in via d’urgenza in assenza di un contratto di appalto, sarà forse perché si era in periodo di campagna elettorale?”.
