Cade un pezzo di soffitto nella “Fatale” appena rifatta: ci sono già infiltrazioni di acqua?
La scuola“Domenico Fatale”, situata nell’omonima traversa del lungomare di via Napoli,è stata inaugurata 12 mesi e 2 giorni fa, dopo 11 anni di costosissimi lavori in seguito al crollo del 10 giugno 2004.
Lavori di cui il sindaco Figliolia si è vantato pubblicamente,ma che potrebbero non essere stati eseguiti a regola d’arte, almeno a giudicare dal fatto molto inquietante accaduto ieri mattina, durante l’orario di lezione, proprio all’interno della “Fatale”.
Un episodio che, soloper fortuna, non ha avuto conseguenze sull’incolumitàdi uno dei tanti bambini (o degli insegnanti e altri dipendenti statali) che frequentano il plesso.
Si è infatti staccato, in uno dei corridoi dell’edificio, un pannello della controsoffittatura.
Dalla direzione del primo circolo didattico si sono premurati di allertare subito itecnici comunali, che hanno effettuato un sopralluogo sul posto, verifica il cui esito non è stato ancora comunicato ai diretti interessati.
Dalla scuola ci riferiscono tuttavia che un cedimento del genere (per fortuna sempre senza feriti) è già capitato a febbraio dell’anno scorso (appena cinque mesi dopo il “taglio del nastro”) ed in entrambe le occasioni è capitato durante una forte pioggia o nei giorni immediatamente successivi.
La sensazione è quella di essere in presenza di infiltrazioni d’acquache starebbero minando la stabilità di questi pannelli (e, nel caso in cui sia così, speriamo niente altro!).
Siamo però solo nel campo delle ipotesi giacché sarà il Municipio, con i propri tecnici, a dover dire cosa è accaduto e perché.
Noi, per il momento,possiamo limitarci ad intuire per quale motivo il Comune non riesca ad esibire icertificati di agibilitàdelle scuole materne, elementari e medie.
E a ribadire, alsindaco Figliolia, chela città in cui si spendono male montagne di soldi pubblici sarà forse la città che vuole lui e di cui decanta, ad ogni piè sospinto, il“cambiamento sotto gli occhi di tutti”.
Ma non è certo la città che vogliono i puteolani.
