Caso nicchie, l’accusa del comitato dei cittadini:”La Diocesi sta giocando sporco, risponda sì alle nostre richieste o non faremo spostare nemmeno un defunto!”

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Non è bastato il conciliantecomunicatodi giovedì scorso e nemmeno l’incontrodi lunedì tra ilVescovoetre consiglieri comunali,Raffaele Postiglione,Antonio Caso e Domenico Critelli.

Gli animi sono sempre “caldi” tra i cittadini aderenti alcomitato‘A Livella, costituitosi spontaneamente per respingere le richieste didenaro(1650 euro a loculo) avanzate dallaDiocesiper far prima “parcheggiare” e poi traslocare in nuovi tumuli i resti mortali nella parte di cimitero di sua proprietà a causa di imminentilavori di abbattimento e ricostruzione in quella porzione di camposanto.

Opere che consentiranno, tra l’altro, la realizzazione di altre nicchie da immettere sul mercato.

I concessionari e gli eredi delle nicchie da riedificare, infatti, attendono unanota ufficiale(richiesta dai tre consiglieri durante il faccia a faccia conmonsignor Pascarella) con cui laDiocesi di Pozzuolidiarisposte chiare e definitive su alcuni punti della vicenda che restano ancora indefiniti:la possibilità, per chi ha già pagato, di riavere i soldi indietro; l’assenza di qualsiasi obbligo al pagamento per chi ha già firmato una (impropria) richiesta di rinnovo di concessione della nicchia; l’assenza di qualsiasi costo a carico dei concessionari delle nicchie per lo spostamento dei resti mortali in esse contenuti e l’obbligo di procedere a questa operazione solo in presenza dei familiari dei defunti; il riposizionamento della nuova nicchia nello stesso piano e nella stessa posizione precedente i lavori; la garanzia che i nuovi loculi saranno di dimensioni almeno pari a quelli da abbattere.

“Purtroppo, a 48 ore dall’incontro tra il Vescovo e i due consiglieri, incontro a cui il Vescovo non ha voluto ammettere la nostra presenza– spiegaGino Ravveduto,presidente del comitato ‘A Livella (nella foto a destra)–nessuna di queste garanzie è stata ancora ufficializzata dalla Diocesi con un comunicato. A ciò si aggiungono le nostrepreoccupazioni in merito a ciò che ci riferiscono i cittadini che si stanno recando in Diocesi per essere messi al corrente delle procedure da seguire per i lavori. A qualcuno viene detto che il contributo è volontario da zero a 1650 euro, a qualche altro viene detto che, se non si paga il contributo, le spese per il marmo, i portafiori, i portalampade e le scritte sulla nuova nicchia saranno a carico del concessionario, a tutti viene sottoposto un modello da firmare con l’indicazione del proprio numero di telefono per essere avvisati del giorno in cui avverrà lo spostamento dei defunti. Noi esigiamo chiarezza su tutto ciò che abbiamo chiesto. E questa chiarezza la vogliamo per iscritto, non a chiacchiere”.

In un post, sullabacheca Facebook del comitato, Ravveduto chiarisce che“ci stiamo battendo per una questione morale e civile.Non combattiamo per una questione di soldi. Non barattiamo la nostra dignità con il vile denaro. Ma mi sembra che qualcun altro lo stia facendo. Noi non ci abbasseremo mai a questi sporchi giochi. Siamo pronti sino alla fine a difendere quello in cui crediamo. Se ce ne fosse bisogno anche a presidiare notte e giorno i resti dei nostri defunti. Alla fine potremo anche perdere,ma perderemo con dignità. Chi sicuramente perderà la faccia sarà la Diocesi di Pozzuoli con a capo il suo Vescovo. Vi rinnovo l’invito a non recarvi in Curia e non firmare niente”.

Il braccio di ferro, dunque, è ancora ben lungi dall’essere concluso.

Nelsilenzio di gran parte della politica locale,ben sveglia quando si tratta di votare atti che rappresentano un“impegno personale”del Sindaco col Vescovo(vero, cari consiglieri  comunali che alzaste la manina in aula per far approvare questi lavori?) e assolutamenteindifferente quando si tratta di difendere tante famiglie contro quello che appare come un insopportabile soprusoda parte delle autorità ecclesiastiche.