“Diamo l’Anfiteatro ai privati!”

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Un girotondo di associazioni, sindacati, cittadini, studenti  e rappresentanti istituzionali, come il neodirettore artistico del Comune,Antimo Civero.

Tutti uniti, domenica mattina, all’interno dell’Anfiteatro Flavio, per denunciare, attraverso foto, canti, balli, disegni, striscioni, discorsi e manifesti, l’incredibile situazione  didegrado e scarsa fruibilitàin cui versano inostri siti archeologici, vero e proprio tesoro economico mai sfruttato a dovere.

A promuovere l’iniziativa, gli stessi sodalizi del comprensorio flegreo-giuglianese(Osservatorio Tutela Ambiente e Salute,Acli Dicearchia Pozzuoli,Cisl flegrea,Uil flegrea,Associazione per il Meridionalismo Democratico,L’Eco della Fascia Costiera,Rinascita Campi Flegrei,Legambiente “Quartum”,Centro Studi “Sandro Pertini”,Legambiente Campi Flegreie“Artemide”)che hanno chiesto e ottenuto venerdì scorso unincontro con ilCapo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli,Giovanni Colangelo(e con il suo vice,Nunzio Fragliasso) su questioni riguardanti sanità e salute pubblica, e cheoggi pomeriggio,alle 18, si riuniranno inpiazza della Repubblica(nella sede dei Meridionalisti Democratici) per concordare ulteriori eventi da organizzare e, molto probabilmente, anche per battezzare il coordinamento col nome“Movimento 7 Febbraio”proprio per ricordare il presidio dell’altro ieri nell’Anfiteatro.

La proposta di base è quella annunciata daCiro Di Francia, presidente dell’Osservatorio per la Tutela dell’Ambiente e della Salute:“Se ai genitori che non si prendono cura dei propri figli, bisogna togliere la potestà genitoriale–ha detto Di Francia durante la visita di domenica all’Anfiteatro-allora è venuto il momento ditogliere la potestà anche a chi non ha curato i nostri beni archeologici.Al ministro Franceschini, che vuole darci autonomia con l’istituzione di un museo archeologico dei Campi Flegrei che avrà un direttore indipendente dalla Sovrintendenza, proporremo la nostra idea didare l’Anfiteatro in adozione alle scuole.Non è più possibile avere beni del genere fruibili soltanto al 50%, se tutto va bene. Dobbiamo riappropriarcene efar intervenire i privati, così come avvenuto per la Scuola

dei Flautisti in viale Capomazza, grazie ad un assicuratore. Con tutte lepossibilità di natura occupazionaleche possono offrire ai nostri giovani, è un peccato avere questimonumenti abbandonati: poi non ci dobbiamo lamentare se i nostrifiglied i nostrinipoti, sia pure conlaureeediplomi, per trovare lavoro se ne devono andare via da quest’angolo di paradiso”.

Non resta dunque che aspettare la proposta ufficiale da parte delcoordinamento delle associazioni.

E capire quale sarà la reazione dellapolitica.

A cominciare da quella locale, che,  purtroppo, non brilla mai per presenze in dibattiti del genere.

IL VIDEO DELL’INTERVENTO DI CIRO DI FRANCIA