Il Comune conferma: “C’è amianto nei containers di Arco Felice”. Cosa si aspetta a sgomberare la baraccopoli?
Cade ogni dubbio sull’indiscrezione chePozzuoli21ha riportato in esclusiva il 23 novembre scorso dopo i primi rilievi effettuati dall’Asle trasmessi all’Arpac.
Arriva infatti laconferma ufficialesullapresenza di amianto nel campo containers di via Carlo Alberto Dalla Chiesa,di fronte alla caserma dei Carabinieri di Arco Felice.
A darne notizia è ilComunee lo fa nel corpo di un avviso pubblico diramato dallaDirezione Tutela Ambientale.
Il documento infatti consiste in una manifestazione di interesse per un delicato incarico professionale: “rilevazione, campionamenti e analisi di materiali contenenti amianto presso i 58 prefabbricati siti in via Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa”.
Il Municipio cerca dunque un tecnico (ingegnere o architetto) specializzato in materia di bonifica ambientale da amianto che, nell’arco di 30 giorni dall’affidamento dell’incarico, dovrà (con un compenso di 20mila euro inclusi iva e contributi) effettuare58 campionamenti in altrettanti manufatti della baraccopoli, fotografare tutto il sito (comprese le tettoie) e scrivere una“dettagliata relazione riportante i costi e gli interventi ritenuti necessari per la sicurezza del sito”.
Resta da capire cosa significhi“mettere in sicurezza il sito”.
Se cioè siamo di fronte ad unosgombero definitivo di tutti i residenti in quel campo containersoppure se il Comune, in attesa di completare i 112 alloggi di Monterusciello, ha intenzione di trasferire temporaneamente i residenti altrove (ma dove?) effettuare lavori di bonifica dal minerale-killer (lo stesso che ha ucciso nel tempo un centinaio di operai ex Sofer) per poi farvi ritornare chi attualmente vi abita.
Una cosa è certa:a respirare fibre di amianto lì dentro non ci può stare più nessuno(né adulti né tantomeno bambini) e ilSindaco, primo tutore della salute pubblica sul territorio, deve assolutamente prendere provvedimenti immediati, per salvaguardare innanzitutto la vita di quelle famiglie, ma anche se stesso dal rischio di denunce penali.
