IL VOTO IN CITTÀ/ Nessun puteolano eletto alla Regione: Figliolia e il Pd “bruciano” anche Giordana Mobilio
Per la seconda volta consecutiva,Pozzuoli non riesce ad eleggere nemmeno un rappresentante in Consiglio Regionale.
Un fallimento ancora più cocente di quello fatto registrare cinque anni fa, con bennove candidati locali letteralmente inceneriti dalla concorrenza.
Iltop dei flopporta nuovamente la firma delPde delsindaco Figliolia,incapaci, così come fecero nel 2015 con Elio Buono, di condurre Giordana Mobilio al successo.
Alla figlia dell’ex primo cittadino non è bastato il ruolo dicapolista provincialené il sostegno “ventre a terra” perfino delsegretario metropolitano Marco Sarracino.
A tradirne le legittime aspettative è stato proprio il suo partito nella sua città.
Giordana, a Pozzuoli, è riuscita infatti addirittura nell’ardua impresa di totalizzaremeno preferenze (3.569) rispetto alle 3.942 che portarono Elio Buono alla sconfitta, piazzandosi 9^ con 9.891 voti nella lista provinciale del Pd, una distanza siderale (9.183 preferenze) dall’ultimo posto utile per conquistare uno dei primi 4 seggi.
Non solo:a Pozzuoli le sue concorrenti dirette (Enza Amato, Bruna Fiola, Loredana Raia e Antonella Ciaramella) sono riuscite a sottrarle ben 1321 voti complessivi.
Per non parlare delbagno di sangue subìto negli altri tre comuni del comprensorio(326 voti e 4°posto a Quarto, 217 voti e 7°posto a Bacoli, 55 voti a 5°posto a Monte di Procida),dove il partito l’ha completamente abbandonata, lasciando campo libero a Lello Topo, che con la sua candidata Raia ha portato a casa 1977 consensi.
Candidato debole, strategie sbagliate o fuoco amico?
Nel Pd puteolano è tempo di riflettere seriamente: anche suuna leadership che, dati alla mano, Figliolia riesce ad affermare con efficacia e con risultati concreti soltanto quando sulla scheda c’è scritto il suo nome.
Per ora, quel che resta è laclassecon cuiGiordana Mobilioha commentato la sconfitta, in un post pubblicato qualche minuto fa sul suo profiloFacebook.
Se Atene piange, tuttavia, Sparta non ride.
Non è andata meglio, difatti, neanche agli altri otto puteolani che aspiravano ad uno scranno al Centro Direzionale.
A cominciare dall’ex sindacoPasquale Giacobbe(1.210 voti in città, meno della metà dei 2.458 presi nel 2015 nella stessa competizione: è 7°nella sua lista, l’Udc con 1.684 preferenze), per proseguire conTommaso Scotto(724 voti in città, 9° con “Noi Campani” con 1.179 preferenze complessive). E poi ancoraGabriella Peluso(132 voti a Pozzuoli, 9^ in Fratelli d’Italia, con 3.000 preferenze, il 70% in meno rispetto alla precedente competizione regionale), i due pentastellatiMario Stefanelli(1266 voti a Pozzuoli, 11° nella lista con 1.709 preferenze totali) eAngelo Zanfardino(84 voti a Pozzuoli, 7° nella lista con 2.582 preferenze complessive),AlessandroTotaro(281 voti a Pozzuoli, 11° con 2.460 preferenze totali con Fare Democratico) eProcolo Artiaco(178 voti a Pozzuoli, 8° con i Liberal Democratici con 492 preferenze complessive).
Per finire, un inciso sul consigliere comunale leghistaMario Massimiliano Cutolo: la sua candidatura misteriosamente silenziosa gli ha fruttato 67 voti a Pozzuoli (154 complessive) ed un umiliante testa a testa nella lista per evitare di posizionarsi tra gli ultimi tre classificati.
Prima o poi anche lui dovrà dare spiegazioni, almeno agli elettori del Carroccio: e rivelare qual è il motivo che espone un coordinatore di collegio a questi autogol che, per come ha condotto la campagna elettorale, non possono non essere stati pianificati a tavolino. E bisognerà capire con chi…
