LE FOTO/ Bagni pubblici del Comune: li abbiamo fatti diventare un “cesso”!
Il Municipio li ha riaperti dopo trent’anni a luglio del 2014, ma, nell’arco di 25 mesi, è successo l’indicibile: e ora la situazione è talmente imbarazzante che sarebbe meglio chiuderli o farli diventare a pagamento, visto che nessuno sembra in grado di sottrarli alla grinfie di troppa gentaglia.
Parliamo deibagni pubblici di via Dicearchia, di fronte alla sede del Commissariato di Polizia, a pochissima distanza dalla stazione della Cumana.
Su segnalazione di un cittadino indignato,siamo andati a vedere lo stato in cui versano.
E abbiamo trovato di tutto e di più.
Solo la puzza non si può descrivere con le immagini, ma il resto è ampiamente documentabile.
Innanzitutto, ilbagno dei disabili:maniglia della porta rotta dall’esterno e dunque inaccessibile ai portatori di handicap.
Porta del bagno degli uomini: vandalizzata.
Ma non è ancora niente: i tubi di scarico dei lavabo sono stati sostituiti più volte perchéi “flessibili” venivano rubati!
Glispecchiposizionati al di sopra di questi lavandini sono statitrafugati.
Ibidetdi entrambi i bagni (uomini e donne) sono statirimossi perché“qualcuno ci faceva i bisogni all’interno!”.
Il pulsante delloscarico del gabinettodelle donne è statorubato“per cui dobbiamo versare dei secchi d’acqua per pulirli”.
Stessa sorte per irubinetti degli orinatoi maschili, che dunque vomitano acqua 24 ore su 24 (e noi paghiamo!).
Chi gestisce questi bagni (a quanto pare, solo i socialmente utili responsabili delle pulizie due volte al giorno:che fine hanno fatto i tre dipendenti comunali assicurati a suo tempo dall’assessore Cammino“per custodire e preservare dagli atti vandalici”?), ci racconta anche di aver dovuto rimuovere perfino“mutande sporche”etracce inequivocabili di“rapporti sessuali”all’interno di quei bagni.
E di aver sempre segnalato a chi di dovere tutte le “criticità”, a cominciare da quella maniglia rotta che impedisce da qualche settimana ai disabili di usufruire di questi servizi igienici.
La domanda è semplice: se non si riesce a punire e a prevenire l’inciviltà di chi ha combinato questo “poco”, l’Amministrazione Comunale è ancora intenzionata a tenere aperti i propri bagni pubblici in uno stato del genere?
Se la risposta è sì, speriamo che un turista non debba mai averne bisogno…
