Nicchie d’oro al cimitero, nasce il comitato di protesta: in centinaia pronti a denunciare la Curia
“Sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive:nuje simmo serie… appartenimmo à morte!”.
Gli ultimi due versi della“Livella”hanno ispirato le circa400 personeche stamattina, in un clima di grande tensione, si sono riunite all’interno delcimitero di via Luciano.
Obiettivo: costituire uncomitato(che prenderà il nome proprio dalla famosa poesia di Totò) con l’intento diagire legalmente nei confronti della Curia Vescovile contro lerichieste di pagamento da 1650 euro a nicchiaper i lavori di ristrutturazione edilizia e adeguamento igienico-funzionale della parte di camposanto di proprietà della Chiesa.
Opere di manutenzione straordinariache, in base al regolamento cimiteriale del Comune, sarebbero a carico delproprietario del loculoma che ilClero, nel contratto di concessione a pagamento di quelle nicchie, ha stabilito che dovessero essere di competenza del concessionario della nicchia di sua proprietà.
“Interesseremo di questa situazione un legale esperto in materia”, annuncia ilsindacalista Gino Ravveduto, promotore dell’iniziativa, che ha invitato i cittadini“anon firmare nessun impegnocon la Curia per il pagamento di questi lavori, limitandosi, se lo vogliono, soltanto ad ascoltare ciò che viene loro proposto e a fare tutte le domande che desiderano”.
“Nel frattempo– prosegue Ravveduto –scriveremo unalettera aperta al Sindaco e al Consiglio Comunale(all’incontro di stamattina erano presenti, come uditori, i consiglieri di opposizioneRaffaele PostiglioneeAntonio Caso, che attendono di incontrare il Vescovo perinvitarlo a fare un passo indietro su queste pretese economiche)e,se sarà necessario, porteremo tutti gli iscritti al Comitato a manifestare presso la sede della Curia e del Municipio”.
APozzuoli21risulta che il Sindaco, nei mesi scorsi, come arma di pressione politica sul suo partito e sull’intera maggioranza, disse chiaro e tondo che questi lavori da eseguire al cimitero (su cui non tutta la coalizione era d’accordo) rappresentavano un impegno personale da lui assunto con il Vescovo e che quindi l’atto andava votato in Consiglio per non fargli fare brutte figure con monsignor Pascarella.
Bene. Se questo è vero (e sfidiamo chiunque a smentire le nostre indiscrezioni), allorasappiamo chi è l’unica persona che ha un rapporto così saldo col Vescovo da poterlo convincere a fare un passo indietro su questo esborso di denaro chiesto a così tante famiglie.
La risposta spetta aVincenzo Figliolia: da che parte egli voglia stare, in questo contenzioso, lo capiremo molto presto. O dalle sue parole, o dal suo silenzio.
