Produttività “fuorilegge” per i comunali di Pozzuoli? Il caso arriva al Prefetto

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Dopo aver inviato tre lettere nell’arco di due mesi senza mai ricevere risposte, laCislporta inPrefetturala vertenza sullaproduttività“fuorilegge”al Comune di Pozzuoli.E lo fa con unespostoinviato daGiovanni Capuano(capodipartimento dell’area Napoli Nord del sindacato) alprefettodi Napoli,Gerarda Pantalone, e, per conoscenza, alsindacoputeolanoEnzo Figliolia, all’assessoreal PersonaleFranco Cammino, al presidente della delegazione trattante (ildirigente Anna Sannino), ed a tutti i lavoratori, dipendenti di cui la stessa Cisl ha proclamato lostato di agitazione.Il sindacato contesta la gestione della quota di incentivo sullo stipendio, pagata ai comunali che raggiungono determinati obiettivi lavorativi secondo deiprogettistabiliti ad inizio anno.Gerarda Pantalone, prefetto di NapoliIncentivo che percepiscono anche ifunzionariche ricoprono ruoli di posizione organizzativa (UOC, le unità operative complesse) ed idirigentiresponsabili di questi progetti, in una percentuale decisa dalNucleo di Valutazione, ossia una commissione che esamina il lavoro svolto dai dirigenti e stabilisce in che misura premiare questi ultimi ed i rispettivi dipendenti in base al grado di raggiungimento dell’obiettivo lavorativo che è stato prefissato ad inizio anno con il cosiddetto“piano delle performance”.Giovanni Capuano, segretario Cisl Fp Napoli NordLa Cisl, attraverso il sindacalistaCapuano, denuncia invece che questo“piano delle performance”, ad oggi ancora non esiste e che dunque, non essendo stato stabilito nemmeno a quanto ammonta il fondo per pagare il raggiungimento di questi obiettivi,non si capisce in base a quali criteri verranno liquidate le indennità di produttività ai dipendenti e le corpose retribuzioni di risultato ai funzionari ed ai dirigenti.In pratica, starebbe per verificarsi unospreco di denaro pubblico, giacché c’è il rischio che siano pagate attività mai svolte, oppure eseguite ma mai programmate  nei tempi e nei modi previsti dalla legge.La lettera inviata dalla Cisl al Prefetto“Sono oramai mesi–scriveCapuanoalPrefetto di Napoli–che questa organizzazione sindacale, congiuntamente e disgiuntamente alle altre organizzazioni sindacali, chiede invano l’incontro di Delegazione Trattante per definire il finanziamento dell’istituto di salario accessorio, ed in primis il finanziamento dell’obbligatorio piano di performance anno 2015. É inconcepibile che un’amministrazione pubblica non si doti di un piano di performance per programmare e perseguire obiettivi specifici, non derogabili, attraverso una programmazione delle proprie attività funzionali, che dovrebbero garantire una buona amministrazione della cosa pubblica. É palese che l’Amministrazione del Comune di Pozzuoli agisce in piena violazione delle leggi e dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro. Tanto è vero che continua a riconoscere ai dirigenti e alle posizioni organizzative obiettivi primari, mai formalizzati, e sopratutto disgiunti da un piano di performance che resta inesistente.  La scrivente organizzazione sindacale– recita ancora il documento –di fronte ad un tale irresponsabile atteggiamento, e ad una continua violazione delle norme, dichiara lo stato di agitazione dei lavoratori del Comune di Pozzuoli, chiedendo all’eccellentissimo prefetto di Napoli di voler intervenire al fine di ripristinare legittimità e rispetto delle norme”.La lettera inviata dalla Cisl a Corte dei Conti e Ministero della Funzione PubblicaIl 22 luglio, sul medesimo argomento, la stessaCislscrisse anche allaCorte dei Contie alMinistero della Funzione Pubblica.“E’ sconcertante che una città come Pozzuoli non abbia una classe politica e dirigenziale all’altezza del compito– esordì il sindacalista Capuano nella lettera di quasi due mesi fa –La legge Brunetta dà, come priorità assoluta, un piano di performance collettive ed individuali, da attivare, come atto prioritario per il raggiungimento di necessari ed obbligatori obiettivi da perseguire. Invece, siamo quasi al mese di agosto e, se tutto va bene, se ne riparlerà a settembre. Ad oggi, l’unico sistema adottato  è il pagamento in dodicesimi con i quali si provvede solo a pagare le indennità fisse e ricorrenti, senza il disturbo di doversi sforzare, nemmeno per un attimo, ad immaginare un piano di produttività. Il risultato è che, ad oggi, i lavoratori non sanno quale obiettivo sia loro demandato. L’unica cosa certa però, è che le posizioni organizzative ed i dirigenti percepiranno una congrua retribuzione di risultato, figlia del raggiungimento degli obiettivi, che il personale non ha mai avuto”.Franco Cammino, assessore comunale al PersonaleIn una dichiarazione pubblicata il 30 luglio dal quotidiano“Le Cronache”, l’assessoreal PersonaleFranco Camminoammise la legittimità delle richieste del sindacato, sottolineando di avere“da tempo invitato i dirigenti a predisporre questi piani”, spiegando che, secondo lui, il ritardo dipendeva“soltanto dall’enorme mole di lavoro quotidiano che i nostri dirigenti devono affrontare per far funzionare la macchina comunale”e promettendo di risolvere“il tutto entro ferragosto”.Ferragosto però è trascorso da un mese e nulla ancora sembra essersi mosso: per quale ragione?1of 4La prima lettera del 30 giugnoLa seconda lettera del 22 luglioLa terza lettera del 4 agostoL’ultima lettera, di pochissimi giorni faCommenti

Dopo aver inviato tre lettere nell’arco di due mesi senza mai ricevere risposte, laCislporta inPrefetturala vertenza sullaproduttività“fuorilegge”al Comune di Pozzuoli.

E lo fa con unespostoinviato daGiovanni Capuano(capodipartimento dell’area Napoli Nord del sindacato) alprefettodi Napoli,Gerarda Pantalone, e, per conoscenza, alsindacoputeolanoEnzo Figliolia, all’assessoreal PersonaleFranco Cammino, al presidente della delegazione trattante (ildirigente Anna Sannino), ed a tutti i lavoratori, dipendenti di cui la stessa Cisl ha proclamato lostato di agitazione.

Il sindacato contesta la gestione della quota di incentivo sullo stipendio, pagata ai comunali che raggiungono determinati obiettivi lavorativi secondo deiprogettistabiliti ad inizio anno.

Incentivo che percepiscono anche ifunzionariche ricoprono ruoli di posizione organizzativa (UOC, le unità operative complesse) ed idirigentiresponsabili di questi progetti, in una percentuale decisa dalNucleo di Valutazione, ossia una commissione che esamina il lavoro svolto dai dirigenti e stabilisce in che misura premiare questi ultimi ed i rispettivi dipendenti in base al grado di raggiungimento dell’obiettivo lavorativo che è stato prefissato ad inizio anno con il cosiddetto“piano delle performance”.

La Cisl, attraverso il sindacalistaCapuano, denuncia invece che questo“piano delle performance”, ad oggi ancora non esiste e che dunque, non essendo stato stabilito nemmeno a quanto ammonta il fondo per pagare il raggiungimento di questi obiettivi,non si capisce in base a quali criteri verranno liquidate le indennità di produttività ai dipendenti e le corpose retribuzioni di risultato ai funzionari ed ai dirigenti.

In pratica, starebbe per verificarsi unospreco di denaro pubblico, giacché c’è il rischio che siano pagate attività mai svolte, oppure eseguite ma mai programmate  nei tempi e nei modi previsti dalla legge.

“Sono oramai mesi–scriveCapuanoalPrefetto di Napoli–che questa organizzazione sindacale, congiuntamente e disgiuntamente alle altre organizzazioni sindacali, chiede invano l’incontro di Delegazione Trattante per definire il finanziamento dell’istituto di salario accessorio, ed in primis il finanziamento dell’obbligatorio piano di performance anno 2015. É inconcepibile che un’amministrazione pubblica non si doti di un piano di performance per programmare e perseguire obiettivi specifici, non derogabili, attraverso una programmazione delle proprie attività funzionali, che dovrebbero garantire una buona amministrazione della cosa pubblica. É palese che l’Amministrazione del Comune di Pozzuoli agisce in piena violazione delle leggi e dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro. Tanto è vero che continua a riconoscere ai dirigenti e alle posizioni organizzative obiettivi primari, mai formalizzati, e sopratutto disgiunti da un piano di performance che resta inesistente.  La scrivente organizzazione sindacale– recita ancora il documento –di fronte ad un tale irresponsabile atteggiamento, e ad una continua violazione delle norme, dichiara lo stato di agitazione dei lavoratori del Comune di Pozzuoli, chiedendo all’eccellentissimo prefetto di Napoli di voler intervenire al fine di ripristinare legittimità e rispetto delle norme”.

Il 22 luglio, sul medesimo argomento, la stessaCislscrisse anche allaCorte dei Contie alMinistero della Funzione Pubblica.“E’ sconcertante che una città come Pozzuoli non abbia una classe politica e dirigenziale all’altezza del compito– esordì il sindacalista Capuano nella lettera di quasi due mesi fa –La legge Brunetta dà, come priorità assoluta, un piano di performance collettive ed individuali, da attivare, come atto prioritario per il raggiungimento di necessari ed obbligatori obiettivi da perseguire. Invece, siamo quasi al mese di agosto e, se tutto va bene, se ne riparlerà a settembre. Ad oggi, l’unico sistema adottato  è il pagamento in dodicesimi con i quali si provvede solo a pagare le indennità fisse e ricorrenti, senza il disturbo di doversi sforzare, nemmeno per un attimo, ad immaginare un piano di produttività. Il risultato è che, ad oggi, i lavoratori non sanno quale obiettivo sia loro demandato. L’unica cosa certa però, è che le posizioni organizzative ed i dirigenti percepiranno una congrua retribuzione di risultato, figlia del raggiungimento degli obiettivi, che il personale non ha mai avuto”.

In una dichiarazione pubblicata il 30 luglio dal quotidiano“Le Cronache”, l’assessoreal PersonaleFranco Camminoammise la legittimità delle richieste del sindacato, sottolineando di avere“da tempo invitato i dirigenti a predisporre questi piani”, spiegando che, secondo lui, il ritardo dipendeva“soltanto dall’enorme mole di lavoro quotidiano che i nostri dirigenti devono affrontare per far funzionare la macchina comunale”e promettendo di risolvere“il tutto entro ferragosto”.

Ferragosto però è trascorso da un mese e nulla ancora sembra essersi mosso: per quale ragione?