Rischiano di crollare 2.000 nicchie del cimitero
Duemila nicchie rischiano il cedimento. Accade alcimitero di via Luciano, dove, da ieri, è affisso unavvisoin cui ildirettoredella struttura,Biagio D’Alicandro, informa del pericolo di crollo per strutture e sovrastrutture deiloculi nella zona “blocchi”, a monte del camposanto.
L’area interessata dai dissesti è statarecintata con un nastro bicoloreper impedirne l’accesso pedonale: precauzione pressochè inutile, visto che, assumendosi la responsabilità di mettere a repentaglio la propria incolumità fisica,moltissimi cittadini, in occasione della festa della mamma,sono entrati ugualmente nel recinto off-limitsper onorare la memoria dei propri cari.
Il problema è serio e, purtroppo, non nuovo.
E’ infattida almeno cinque annichequelle nicchie cadono a pezzi(tanto è vero che sono state rinforzate con assi di legno inchiodate dalla base al vertice di ciascuna spalliera) e non è la prima volta cheintere lapidi si staccano dall’alloggiamentoe precipitano al suolo.
La situazione però si è aggravata negli ultimi tempi e ha reso necessaria almeno lacomunicazione ufficiale del pericoloe la delimitazione del perimetro “incriminato”.
Tuttavia non sarà facile mettere le cose a posto.
Secondo il regolamento cimiteriale, infatti, gli interventi dimanutenzione ordinaria e straordinariadei loculi spettano ai rispettivi concessionari.
Ma bisognerà prima verificarechi siano realmente i beneficiari viventi di quelle nicchie, dopodiché intimare loro l’avvio dei lavori.
Lavori che peròdovranno essere effettuati contestualmente in tutti i loculi pericolanti, altrimenti il rischio di crolli non potrà mai essere del tutto eliminato.
Non ci vuole la zingara per indovinare il motivo per cui sarà pressoché impossibile realizzare gli interventi simultaneamente a spese dei concessionari delle nicchie.
E così ilComuneè obbligato a prendere in considerazione l’ipotesi difinanziare ed eseguire in proprio questi lavori per poi rivalersi in danno dei concessionari.
Da una prima stima, però, il costo complessivo di queste opere ammonterebbe acirca tre milioni di euro.
Soldi che bisogna capire se il Municipio è in grado di anticipare, ma soprattutto se sarà poi capace di recuperare dai titolari dei loculi pericolanti.
Senza contare che bisognerà realizzare un numero sufficiente dinicchie-parcheggioper ospitare i resti mortali che dovranno essere “sfrattati” dagli attuali alloggiamenti per consentire l’effettuazione di questi lavori.
Il guaio insomma è davvero grosso.
Speriamo che si trovi il modo di risolverlo senza mettere ulteriormente in pericolo l’incolumità dei visitatori del cimitero.
