Ristoratore puteolano ringrazia i medici di La Schiana: “Hanno salvato mio figlio di 18 mesi”
Ancora pochi minuti e il suo bambino avrebbe rischiato grosso.Gennaro Bisci, notoristoratore di Pozzuoli, meglio conosciuto col soprannome di“Tarantino”, ci raccontala disavventura a lieto fineche ha vissuto nel giorno di Natale.
Una ricorrenza che soltanto per un concorso di circostanze positive non si è tramutata in tragedia.
“Ci accingevamo a pranzare a casa di mio fratello, nella zona di Reginelle– dice Gennaro (nella foto) –quando a un tratto, con la coda dell’occhio, io e mia moglie Rita notiamo che Antonio(il lorofiglio di 18 mesi, n.d.r.)si è irrigidito nel passeggino, respira a fatica, è quasi del tutto immobile. Aveva la febbre da un paio di giorni. Stacollassando. E’ un attimo. Lo carichiamo in auto e corriamo verso l’ospedale. Per fortuna, ricordo che per raggiungere l’abitazione di cui ero ospite, all’andata ho percorso unastrada piena di enormi buche, quella che sbocca nei pressi del depuratore. La evito. Scelgo un altro itinerario, mami imbatto nello svincolo Anas di via Brancati che non sapevo fosse ancora chiuso da agosto. Come un pazzo e conmio figlio che peggiora di minuto in minutotra le braccia della mamma, imbocco finalmente la strada che mi porta al ‘Santa Maria delle Grazie’. Antonio entra al pronto soccorso incodice rosso, è fortemente disidratato e sta perdendo conoscenza. Aveva contratto ilrotavirus: vedo precipitarsi su di luitantissimi medici e paramedici, veri e propriangeli in camiceche in un baleno gli fanno tutti gli esami delcaso e lo portano inPediatria. Adesso, Antonio è fuori pericolo: oggi, dopo tre giorni di ricovero e cure specifiche, dovrebbe essere dimesso. E io– conclude il “Tarantino”-voglio ringraziare tutto il personale dell’ospedale per avermelo salvato. Dal primario del reparto con tutto il suo staff, così come tutti i dottori e gli infermieri del pronto soccorso, fino agli uomini della sicurezza. Fantastici. Indimenticabile soprattutto la dottoressa Pluvio, che ci ha colpito per la sua scrupolosità e per esserci stata particolarmente vicina in quei momenti drammatici”.
Una bella testimonianza e un gesto di gratitudine che mettono in luce quella buona sanità di cui speriamo di poter parlare con sempre maggiore frequenza sul nostro territorio.
