Baraccopoli all’amianto, gli sfrattati fanno volantinaggio nel centro storico: “Ecco come vogliamo andarcene dai containers”
Quella di ieri è stata un’altra giornata dimobilitazioneper le43 famiglie che risiedono nel campo containers di via Carlo Alberto Dalla Chiesa, infestato dall’amiantoe da sfrattare (già dal 30 gennaio) secondo un’ordinanza del sindaco Figliolia.
Gli abitanti della baraccopoli (sostenuti dalsindacato inquilini Asia-Usbe dagli attivisti diMutuo Soccorso Napoli) in attesa che venga convocato dalPrefettoilverticechiesto dal sindacoFiglioliadieci giorni fa, hanno infatti distribuito tra i passanti del centro storico unvolantino in cui spiegano le ragioni per cui non vogliono accettarel’aiuto economicoapprovato (con una risicatissima maggioranza) dalConsiglio Comunaleper abbandonare quei prefabbricati.
“Un’erogazione economica insufficiente visto il mercato immobiliare del territorio flegreo– si legge nel documento –e inutile, dato che la maggior parte degli affittuari richiede garanzie, come labusta paga, per concedere in affitto i propri immobili. Garanzie chela stragrande maggioranza degli abitanti del campo container non possiede, così come hanno certificato tutti i modelli Isee delle famiglie”.
Il sindacato inquiliniAsia Usbrilancia invece una delle sue proposte per risolvere questo problema, ossia “l’albergaggio sociale, strumento alternativo già in uso con successo in altri comuni della provincia, che si concretizza nelriutilizzo a scopo sociale di edifici pubblici, ma anche privati, abbandonati. Essa rappresenterebbe una soluzione concreta– conclude il volantino –per le famiglie bisognose di via Carlo Alberto Dalla Chiesa ma non solo. Infatti, anche altre famiglie in emergenza potrebbero usufruire di questa misura e inoltre non rappresenterebbe uno spreco di denaro pubblico”.
Niente soldi ma un tetto sicuro, insomma.
Un braccio di ferro, quello tra 43 famiglie e il Municipio, destinato a proseguire davanti al Prefetto.
