Il Giudice di Pace resterà a Pozzuoli? La volontà politica è: “Sì, No, Boh!”
Nulla di fatto. O, almeno, nulla in più di quanto già si sapesse sulle reali possibilità che l’ufficio delGiudice di Paceresti sul territorio puteolano.
Come emerso ieri durante laseduta monotematica del Consiglio Comunale(richiesta da cinque esponenti di maggioranza:Tommaso Pollice,Enzo Bifulco,Antonio Di Bonito,Paolo TozzieMaurizio Orsi) il cui esito ha gelato le aspettative dei circacento avvocati presenti in aula da spettatori interessati.
In sostanza, la permanenza di questo presidio di giustizia nell’immobile di proprietà comunale già individuatoa suo tempo dal Municipio (l’ex scuola elementare di via Artiaco, che, per essere adibita a tale destinazione, è stata interessata da 180mila euro di lavori) è legata ad unfilo sottilissimo, composto da più fattori che si intrecciano tra loro: isoldi da trovarenel bilancio di previsione 2015 dell’Ente (da approvare entro il 30 giugno) per garantire la copertura finanziaria delle spese di gestione da parte del Comune di Pozzuoli; la stessa procedura che dovranno fare glialtri tre comuni flegrei(Quarto, Bacoli e Monte di Procida) attraverso le nuove Amministrazioni ed i nuovi Consigli Comunali che usciranno dal voto previsto tra 12 giorni (il 31 maggio); l’eventualerevisione degli stessi costi di gestione(già calcolati nella misura di1,60 euro per abitante) rispetto a quanto stabilito in uno schema di convenzione firmato il 5 dicembre scorso tra i quattro municipi flegrei.
Tutto questo da tramutare in altrettantedelibere consiliariche ciascuno dei quattro comuni (Pozzuoli, Quarto, Bacoli e Monte di Procida) dovrà approvare in tempo utile per consentire che sia inviata alMinistero di Giustiziala richiesta di ripristinare gli uffici dei Giudici di Pace,entro e non oltre il prossimo 30 luglio, termine ultimo stabilito dal Governo per chiudere questa “partita”.
Fin qui, ilpercorso burocraticoobbligatorio da seguire, in tempi oggettivamente brevissimi: appenadieci settimane lavorative, in cui c’è da inserire anche la campagna elettorale, il voto in tre comuni su quattro (con eventuale turno ballottaggio a Bacoli e Quarto) e la proclamazione dei nuovi eletti.
Poi c’è lavolontà politica: quella che, se esiste, fa scalare montagne insormontabili e stuzzica l’ingegno ad inventare mille espedienti per velocizzare ogni procedura.
E proprio la volontà politica di salvare il Giudice di Pace,non si è capito se il Comune di Pozzuoli la porti scritta solo su un pezzo di carta firmato da tutti i capigruppo consiliari, oppure ce l’abbia davvero.
Ilsindaco Enzo Figliolia, ad esempio, nel suo intervento finale durante la seduta consiliare di ieri, ha fatto ilpasso del gambero, esprimendo prima le sue“perplessità”sulla spesa che il Comune di Pozzuoli dovrebbe accollarsi a vita per mantenere questo ufficio, sottolineando poi che“l’indirizzo di mantenere il Giudice di Pace a Pozzuoli c’è ed è un atto fortissimo come lo schema di convenzione già approvato”, ma spiegando infine che“bisogna capire quante possibilità ci sono di metterlo in pratica con le risorse che avremo disponibili nel bilancio di previsione di imminente approvazione”.
Molto più pessimista, invece, l’ex consigliere di minoranza (ora in maggioranza)Tito Fenocchio, secondo cui“per questo esborso di denaro, non c’è la compatibilità economico-finanziaria richiesta dal Ministero nei confronti del Comune, in quanto siamo in deficit strutturale e non possiamo garantire nemmeno i servizi indispensabili, ragion per cui ogni consigliere comunale si assumerebbe rischi altissimi nell’approvare una spesa del genere”.
Intervento, quello di Fenocchio,contestatoda altri suoi colleghi di maggioranza, comeAntonio Di Bonito(“Abbiamo votato variazioni di bilancio molto più pesanti e molto meno chiare come quella da 1 milione e 350mila euro per un contratto capestro di fornitura di energia elettrica, spendiamo 3,50 euro a cittadino per mantenere una farmacia comunale in perdita, non ci spaventa certo mantenere l’impegno assunto per non perdere l’ufficio del Giudice di Pace”) eVincenzo Bifulco(“l’ufficio del Giudice di Pace deve restare a Pozzuoli senza se e senza ma, non ci spaventano gli spauracchi finanziari agitati ad orologeria”).
Nessuno ha però saputo rispondere concretamente né al consigliere di opposizioneGuido Iasiello(il quale chiedeva di sapere“chi ha sbagliato e perché i calcoli dei costi di gestione dell’ufficio del Giudice di Pace, costringendo tutto il Consiglio Comunale ad impantanarsi in queste sabbie mobili a due mesi dalla scadenza prevista dal Governo”) né al consigliere di maggioranzaRaffaele Visconti, durissimo nei confronti di chi (Figliolia?)“si è comportato da sprovveduto facendo dichiarazioni trionfalistiche sulla permanenza del Giudice di Pace a Pozzuoli dimenticando di azionare il cervello nel momento in cui apriva bocca. Così come è stato fatto un anno e mezzo fa, quando fu promesso che la circoscrizione di Licola sarebbe stata riaperta per due giorni a settimana ed invece è ancora chiusa. Un altro impegno che sembrava scritto con la penna indelebile ed invece è diventato una scritta sulla sabbia…”
Insomma, se ne sono sentite davvero di tutti i colori, specie all’interno di una maggioranza sempre più sfaldata.
Al punto da sfiorare larissa verbaleper la decisione, del presidente consiliareTommaso Pollice(che sostituiva Enrico Russo, assente per gravi motivi familiari) di dare la parola all’avvocato Francesco Palmese(segretario del localeSindacato Forense) per un breve intervento sulla situazione.
Decisione apertamente (e vanamente) contestata daGigi Manzoni, il quale ha sottolineato che si stava“creando un precedente pericoloso, giacchè il regolamento consiliare non lo prevede e già in passato è stata negata questa possibilità a chi, dal pubblico, aveva chiesto di intervenire, in rappresentanza di una categoria, come i sindacati dei commercianti”.
D’altronde, cheil clima nella coalizione di Figliolia non sia dei più sereni, lo ha dimostrato non solo il Sindacoquando, senza peli sulla lingua, ha dichiarato di non aver“gradito un consiglio comunale del genere in piena campagna elettorale”, ma anche lo stesso candidato consigliere regionaleElio Buono, quando ha parlato chiaro e tondo di“atteggiamento non idoneo da parte di alcuni consiglieri di maggioranza, che hanno presentato un ordine del giorno senza consultare gli altri colleghi, tentando fughe in avanti e di mettersi al di sopra degli altri”.
Elio Buonosmentitoperaltro in diretta dal segretario del Sindacato Forense quando ha eccepito che i costi inizialmente previsti per mantenere l’ufficio del Giudice di Pace a Pozzuoli sarebbero lievitati per via dellavigilanza,voce di spesa che invece, come dichiarato dall’avvocato Palmese, non sono a carico dei Comuni“come ha già precisato il Presidente del Tribunale”.
E il Consiglio è andato avanti tra un mare di polemiche.
ConPaolo TozzieMaurizio Orsi, che hanno sottolineato come“quando c’è la volontà politica nella nostra città si fa di tutto”;Gigi Manzoni, che, ironicamente, ha detto che“siccome siamo in piena campagna elettorale e stiamo facendo la passerella, anche io voglio tutto per tutti senza badare ai costi per la collettività”;Niki Della Corteche ha consigliato“revisione della spesa su sacche di diseconomia per tenere in vita l’ufficio del Giudice di Pace”; l’assessoreRoberto Gerundo, che ha difeso“l’operato di un’Amministrazione Comunale che sta facendo tutto il possibile per mantenere il presidio sul territorio”;Filippo Monaco, che ha contestato“una discussione basata sul nulla”;Michele Luongo, che ha invitato“a non fare forzature ma ad agire secondo le norme”, ed
ilneocapogruppo del Pd, Vincenzo Daniele(eletto dopo le dimissioni di Elio Buono dalla carica) che ha tentato di riportare la serenità nel civico consesso sottolineando che“anche se sembriamo esprimere 24 posizioni diverse, tutti noi consiglieri comunali siamo intenzionati a mantenere l’ufficio del Giudice di Pace a Pozzuoli, a cominciare dal Sindaco che già si è assunto serie responsabilità in materia”.
Questa sede puteolana del Giudice di Pace è un pò come la Sora Camilla: tutti la vogliono, ma nessuno se la piglia…
Intanto, nei prossimi giorni,sempre al rione Terra, assisteremo ad altre due infuocate sedute consiliari: dopodomani,giovedì 21 maggio, alle 19 (si approva il consuntivo di bilancio 2014, la rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, il nuovo regolamento per la gestione del demanio marittimo e la spesa dioltre 3 milioni e mezzo di euro per espropriare ed abbattere l’ex ristorante “Vicienz’ ‘a ‘mmare”)mentrelunedì prossimo 25 maggio(ore 17) si discuterà di“stalli di sosta, rotatorie, parcheggi e viabilità”, su espressa richiesta degli stessi cinque consiglieri (Pollice, Bifulco, Di Bonito, Tozzi e Orsi) che hanno voluto il dibattito sul Giudice di Pace.
Con la campagna elettorale in atto, non mancheranno di certo le dichiarazioni ad effetto…
