“Io, fotografo costretto a chiudere lo studio per l’ottusità del Comune e dello Stato”
CaroPozzuoli21, qualche settimana fa, si presentarono nel mio studio, duecollaboratori esterni del Comune di Pozzuoli, per un controllo dellametratura dello stabile, per l’applicazione delle tariffe relative allatassa sui rifiuti.
Ho in fitto un piccolo capannone di circa 100 metri quadrati, che utilizzo per conservare scenografie ed altro materiale accumulato in 25 anni di lavoro.
Faccio ilfotografo, niente matrimoni, solo cataloghi per l’azienda manifatturiera Campana.
Da tre anni, il mercato è completamente in crisi, avevo due assistenti, ora “lavoro” da solo.
Il computo metrico che hanno fatto i messi, è di116 metri di spazio lavorativo, equivalente, per la mia categoria, a1.700 euro circa di tassa sui rifiuti.
Questo spazio lo mantengo un po’ aspettando che passi la buriana (se mai passerà), un po’ perché il fitto non è esoso, circa 700 euro al mese.
Di questo spazio, generalmente, utilizzo per lavoro, quando il mio lavoro si svolge in studio, circa 9 metri quadrati.
Produco circa due piccole buste di immondizia al mese, differenziandola e portandola di persona all’isola ecologica, perché la zona non è servita dal “porta a porta” e i fotografi non producono più rifiuti speciali, perché nessuno stampa e sviluppa.
Orachiuderò lo studio, perché questaingiustizia è insopportabile.
Uno studio in cui ho investito i risparmi di una vita, per un lavoro distrutto dagli abusivi e calpestato da una municipalità e uno Stato ottusi.
Fai in modo che la voce dei tanti artigiani che si trovano nelle mie condizioni possa essere udita.
(l’immagine di copertina non riguarda l’autore della lettera ed è tratta dal sito www.reflex-mania.com)
