Mercatino sotto sequestro, gli ambulanti preparano lo sciopero per martedì

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Martedì prossimo la viabilità diPozzuoli potrebbe rischiare la paralisiper losciopero degli ambulanti delmercatino di via Fasano,chiusoieri dallaDirezione Distrettuale Antimafianell’ambito di un’inchiesta sufalsoetruffaneilavori di adeguamento igienico-sanitario della struttura.

I venditori di frutta, verdura, generi alimentati e prodotti ittici sgomberati dai due corpi di fabbrica in cui si effettuava la vendita, hanno infatti giàorganizzato una marcia di protesta per il 4 luglio.

Il corteo dovrebbe partire alle 8 nell’area del mercato antistante lo stazionamento Ctp, per poi snodarsi lungo via Roma, l’area portuale, risalire per il cavalcavia ferroviario della Cumana, proseguire per via Pergolesi, via Campi Flegrei, Arco Felice e ritornare indietro effettuando il percorso inverso.

Una manifestazione (simile a quella del 12 aprile 2013 all’indomani della prima chiusura del mercatino, per motivi igienico-sanitari) ideata con l’obiettivo disensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla drammatica situazione degli  88 ambulanti rimasti nuovamente disoccupati.

Si è infatti concluso con unafumata nerail vertice, tenuto nel pomeriggio di ieri, alMunicipiotra unadelegazionedi questi operatori, il loro rappresentante di categoria (Aldo Marcellini, dirigente sindacale diUnimpresa) e il primo cittadinoEnzo Figliolia, per studiare unanuova collocazione di queste attivitàalla luce dei provvedimenti emessi dalla Magistratura.

Tante lepropostee leipotesisul campo (compresa quella, suggerita da Figliolia, di trasferire  il mercatino di via Fasano nell’area dellafiera settimanale di Monterusciello, abolendo provvisoriamente quest’ultima o spostandone il giorno di attività)poche quelle praticabili a breve termine e senza causare ulteriori disagi agli operatori e alla loro clientela.

Figliolia ha chiesto tempo fino a lunedìper studiare un’alternativa logistica che rappresenti quanto meno il male minore.

72 ore decisive per salvare dalla disperazione decine di famiglie e per evitare alla città ulteriori tensioni sociali.