Pd nella bufera: Daniele eletto capogruppo col no dei “manzoniani”

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E’Vincenzo Danieleil nuovocapogruppoconsiliare delPdputeolano ma nel partito è scoppiata ufficialmente la guerra.

L’elezione di Daniele è infatti avvenuta ieri non all’unanimità di tutti i consiglieri Democrat bensì solo deiquattro più vicini alle posizioni del sindaco Figliolia.

A votare il 48enne esponente dell’area che fa riferimento al consigliere regionaleMario Casillosono stati, oltre ovviamente al diretto interessato,Mimmo Pennacchio,Mariano AmiranteeMarzia Del Vaglio.

I “manzoniani” hanno invece deciso di disertare la riunione:Gigi Manzoni,Maria Rosaria TestaeSalvatore Caiazzosi sono rifiutati di partecipare a questo appuntamento lasciando a Caiazzo il compito di leggere ai presentiun documento (il secondo in pochi giorni)in cui si spiegava chei tre avrebbero presenziato ad un vertice di gruppo consiliare solo se si fosse dovuta affrontare una discussione politica a 360°.

Tradotto dal “politichese”, Manzoni, Caiazzo e Testa  non volevano arrivare all’elezione del capogrupposenza aver prima chiarito la situazione degli equilibri interni al partitoche, in un primo incontro, avevano visto ladistribuzione delle “visibilità”(Manzonipresidentedel consiglio comunale, unassessorein quota-Pennacchio e il capogruppo all’areaFigliolia-Casillo).

I“manzoniani”ritengono infatti, alla luce del loroexploit elettorale(45% delle preferenze complessive tra gli eletti Pd e primato di “corrente”), di aver dirittoanche ad una rappresentanza in Giuntae, per comeFiglioliastaincastrando i pezzi del puzzle della sua squadra di governo,hanno intuito che molto probabilmente non otterranno nemmeno la riconferma di Paolo Ismeno come soluzione di compromesso con il Sindaco.

Uno scontro che conferma ilclima di tensione all’interno del Pded il “mare aperto” in cui i19 consiglieri di maggioranza navigherannodomani mattina, nella prima riunione ufficiale del nuovo parlamentino civico (convocata a partire delle 10.30 nella nuova aula municipale di Toiano) per eleggere ilpresidente dell’Assisecon i loro 5 colleghi di opposizione subito dopo aver ascoltato le comunicazioni del Primo Cittadino sulla nomina degli assessori.

Presidente che ha bisogno di 16 voti per essere eletto dopo i primi due scrutini o di vincere un ballottaggio dal terzo scrutinio in poi, con vantaggio per il più anziano in caso di parità.

Non è infatti scontato che, alla luce di quanto accaduto ieri,chi ha eletto (e chi ha voluto) Vincenzo Daniele capogruppo del Pd non intenda restituire lo “sgarbo” a Gigi Manzoniper tentare di impedirgli di assumere la carica da lui “prenotata” all’interno del partito Democratico.

E, se accadesse una cosa del genere, lacoalizione di Figliolia potrebbe andare in pezzigià al suo esordio ufficiale.