Pd puteolano: voto “bulgaro” per la segreteria regionale

Pd puteolano: voto “bulgaro” per la segreteria regionale

Un voto “allineato e coperto” per il candidato renziano etre puteolaniche entrano di diritto tra i 243dirigenti campanidel partito.

E’ quanto accaduto domenica a Pozzuoli nei 9 seggi in cui iscritti e simpatizzanti delPdhanno espresso la propria preferenza per l’elezione delsegretario regionale.

Nel “capoluogo” flegreo, il deputatoAssunta Tartaglioneha sbancato conuna percentuale da record(92,86%contro la media totale del 58%) i suoi avversari, il “lettiano”Guglielmo Vaccaro(4,27%contro una media regionale del 28%) e il “civatiano” (nonché coordinatore nazionale dei Giovani Democratici)Michele Grimaldi(2,33%contro una media regionale del 14%).

Alle urne si sono recati in2.577(un dato non disprezzabile, considerando che poco meno di due mesi fa, l’8 dicembre, per la scelta del segretario nazionale, si erano mossi in 4.097):2.393consensi per laTartaglione,110perVaccaro,60perGrimaldi, più8schedebianchee6schedenulle.

I numeri parlano fin troppo chiaramente:ha prevalso la strategia della“territorialità”,invocata dal sindaco Enzo Figlioliail 6 febbraio nel corso del direttivo cittadino del partito (http://www.pozzuoli21.it/figliolia-contro-i-capi-del-pd-a-pozzuoli-non-vi-faccio-comandare-con-i-miei-voti/), ossia ilsuperamento delle divisioni tra “correnti”attraverso il ricompattamento del Pd puteolano su un solo candidato (la Tartaglione, appunto) con una lista in suo sostegno formata esclusivamente da nomi flegrei.

Obiettivo:“contare” sempre di più nei centri decisionali del partitoper rivendicare il diritto del Pd puteolano ad essere protagonista di tutte le scelte che riguardano Pozzuoli e che i “capicorrente” a livello nazionale, regionale e provinciale vorrebbero “calare dall’alto” senza alcuna discussione con chi, pur sotto la stessa “bandiera”, è diretta espressione della locale volontà popolare e non vuole più fare il“portatore d’acqua”per nessun “forestiero”.

Nell’assemblea regionaledel Pdsono dunqueentrati, in quota Tartaglione (ma, a questo punto, sarebbe meglio dire in“quota Pozzuoli”),tre puteolani: il capogruppo consiliareElio Buono, il segretario cittadinoMariano AmiranteeAlessandra Di Meo, componente del direttivo locale e attivista della “giovanile” del partito.

Le ultime 3 new entry in ordine di tempo fanno salire a16 il numero di rappresentanti di Pozzuoli ai vari livelli del Pd. Nell’assemblea nazionale (1.000 componenti) ci sono infatti il sindacoEnzo Figliolia(area Renzi, tra i cosiddetti“renziani della seconda ora”, essendo un ex bersaniano) e l’architettoLuigi Carnovale(area Cuperlo), mentre nell’assemblea provinciale(350 componenti) figurano (in rigoroso ordine alfabetico):Antonio De Falco,Roberta D’Isanto,Maria Esposito,Gennaro Fumo,Pasquale Giacobbe,Anna Guarino,Gaetano Iannuzzi,Mario Massa,Lella Simeoli,Antonio TufanoeMaria Carmine Tumiatti.

A tutti loro, va un augurio molto semplice: fate cose buone, ma soprattutto fatele nell’interesse dell’intera collettività.

Non è infatti più tempo di coltivare “orticelli” né di “minestre riscaldate”.

Soprattutto in una realtà come la nostra, dove anche le “truppe cammellate” di elettorato “fidelizzato” fino alla “morte” con i propri leader di riferimento, chiedono risultati concreti che possano risollevare la città dal baratro in cui è precipitata.

Ben vengano dunque anche i risultati “bulgari” se possono essere utili a rilanciare Pozzuoli.

In caso contrario, visto il clima di grande e generalizzata sfiducia nei confronti della politica, sono convinto che gli stessi elettori puteolani del Pd non perdonerebbero a nessuno dei propri “beniamini” eventuali soliti “giochini di potere” ad uso e consumo di battaglie per autoreferenzialità, personalismi o carrierismi vari.