Resta in carcere il “boss fantasma”: contro di lui un’altra accusa
Un terzo capo d’accusa è piovuto suCarlo Avallone, il 31enne diMonterusciellomeglio conosciuto come il“boss fantasma”, arrestato daicarabinieriil 24 dicembre scorso, dopo115 giorni di latitanza, in un’abitazione diCastelvolturno.
Ieri infatti i militari dell’Arma gli hanno notificato una secondaordinanza di custodia cautelare in carcere(firmata dal gip Maurizio Conte su richiesta del pm Maria Sepe) per averviolato, dasorvegliato speciale, l’obbligo di soggiorno a Pozzuoli, così come testimoniato dal luogo in cui è stato catturato alla vigilia di Natale.
Avallone, secondo i capi di accusa formulati a suo carico dallaDirezione Distrettuale Antimafia(sostituto procuratore Gloria Sanseverino), deve rispondere anche ditentato omicidio(per l’agguato del 23 novembre scorso in cui scampò miracolosamente alla morteRaffaele Grieco, rifugiatosi dietro una colonna dopo essere stato raggiunto da numerosi colpi di arma da fuoco esplosi da una motocicletta in via Umberto Saba), ditentata estorsione(per aver minacciato a mano armata, l’8 novembre,Lucio Illiano, ambulante di caffè al mercatino di Monterusciello, affinché gli consegnasse l’incasso della sua attività), didanneggiamento(per i numerosi colpi di pistola sparati e il tentativo di incendio del 23 novembre contro il furgoncino dello stesso ambulante di caffè, in via Pasolini), oltre che didetenzione e porto abusivo di una mitraglietta e di numerose munizioni da guerra.
