Stop ai centri di salute mentale sul territorio. L’appello di un puteolano a De Luca: “Intervieni tu prima che accada l’irreparabile”
Caro Danilo Pontillo, confido nella Tua sensibilità e nella visibilità che ha il Tuo blog per lanciare un grido di allarme sulla questione riguardante la chiusura delle strutture preposte all’assistenza psichiatricasul territorio flegreo(“Iside”,“Dedalo”e “Osiride”) a causa di un contenzioso traAsleCentro Serapide.
Una questione che riguarda tantissime famiglie ed altrettante persone, come mio fratello Massimo, che necessitano di questo supporto, oltre che numerosissimi operatori a rischio diperdita del posto di lavoro.
Tutto quello che sta accadendo è assurdo e paradossale.
In una crisi pandemica sanitaria mondiale, oggi si pensa di volertogliere servizi alle persone più fragili, invece di dar loro maggiore assistenza.
La questione tra l’Asl e la società “Serapide” è puramente economica, ma la mia rabbia è cheabbiamo interpellato tutti i rappresentanti politici locali, che ci avevano assicurato una loro mediazione per risolvere questo gravissimo problema.
Fino ad ora, tutto ciò non è accaduto: probabilmente perchéanche i nostri politici non hanno la forza di intervenire per trovare una soluzione.
E allora il mio appello è rivolto algovernatore De Luca, che è il massimo rappresentante della Regione Campania ed è il responsabile della sanità regionale:si faccia carico della questione prima che accada l’irreparabile!
Sta per scoppiare un’autentica bomba sociale: con la chiusura di questi centri, i nostri familiari potrebbero essere collocati fuori comune o addirittura fuori regione e sarebbe una mazzata psicologica tremenda per loro e per noi familiari, ma anche per chi lavora in questo delicato e fondamentale settore.
Le istituzioni devono attivarsi immediatamente perscongiurare questa tragediae l’opinione pubblica deve sapere ciò che sta succedendo.
Siamo 220mila abitanti e, nel silenzio e nell’indifferenza generale, stiamo perdendo dei servizi importantissimi per i nostri concittadini più deboli.
Disabili si nasce, disabili si diventa e disabili si muore.
E tutti dobbiamo fare la nostra parte, comprendendo innanzitutto chenon si può parlare di fattori economici quando si ha a che fare con la salute mentale delle persone.
Tutti sappiamo che con ilRecovery Planci sarannomilioni di euro da investire nella sanità.
Anche la Regione Campania avrà delle risorse edovrà utilizzarle anche per questa emergenza, ben sapendo che la nostra Asl non ha il personale qualificato per assistere 24 ore su 24 pazienti con problemi enormi.
Spero che questo mio sfogo arrivi a chi di dovere e, soprattutto, che sia ascoltato dal presidente De Luca per aprire un negoziato fruttuoso tra le parti.
