Pozzuoli 21 – Strage di Monteforte Irpino: il bus aveva la revisione falsificata. Indagati due funzionari della Motorizzazione

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Due dipendenti della Motorizzazione civile di Napoli avrebbero falsificato i documenti attestanti la revisione delbusprecipitato dal viadotto Acqualonga dell’autostrada A16 il 28 luglio dell’anno scorso, provocando lamortedi 40 persone, tra cui32 puteolani.

Lo rende noto un articolo pubblicato oggi dal quotidiano“Il Mattino”.

Secondo gli attestati, infatti,la revisione era stata effettuata regolarmente il 26 marzo del 2013, cioè circa quattro mesi prima della tragedia.

Invece, secondo la Procura di Avellino, che indaga sulla tragedia di Monteforte Irpino, le carte sono state falsificate (sarebbero state compilate dopo quella data) e la revisione mai eseguita.

A modificare i documenti di revisione sarebbero stati un uomo e una donna, che risultano indagati perfalso in atto pubblico: si tratta (come scrive  il quotidiano napoletano) del funzionario tecnico della Motorizzazione Civile di NapoliVittorio Saulino(56enne di San Giorgio a Cremano) e dell’assistente amministrativaAntonietta Ceriola(63enne di Giffoni Sei Casali, in provincia di Salerno).

Secondo quanto emerse dall’esame probatorio, il mezzo pesante affrontò senza freni un lungo tratto in discesa dell’A16 e all’altezza di Monteforte Irpino e, dopo avere infranto le barriere di protezione, precipitò nella scarpata.

E’ stata unaperizia grafologicaa stabilire lanon autenticità del certificato di revisione rilasciato dalla Motorizzazione Civile di Napolialla ditta“Mondo Travel”per la revisione del pullmanVolvoche il 28 luglio precipitò da quel viadotto. I due dipendenti della Motorizzazione Civile finiti oggi sotto inchiesta erano stati ascoltati dai magistrati della Procura di Avellino alcuni mesi fa, come persone informate sui fatti, quando la polizia stradale stava ricostruendo la storia del bus precipitato.

Il certificato di revisione fu fornito dalla Motorizzazione Civile pochi giorni dopo l’incidente, ma suscitò  l’attenzione degli inquirenti da subito.

Secondo gli inquirenti,Saulino e Ceriola avrebbero manomesso i computer della Motorizzazione per certificare l’idoneità alla circolazione e al trasporto di persone di quell’autobus, immatricolato per la prima volta nel 1995 e reimmatricolato nel 2008 e risultato ufficialmente revisionato nel marzo 2013, pochi mesi prima dell’incidente.  Ai due funzionari, la Procura è giunta dopo aver acquisito una serie di documenti presso il Ministero dei Trasporti e presso gli uffici della stessa Motorizzazione di Napoli. Dalla perizia eseguita sulla carcassa del bus, è emersoche il mezzo, ben prima di precipitare dal viadotto alto 23 metri, aveva il sistema frenante completamente fuori uso, tranciato dalla rottura dell’impianto di trasmissione.

Con i due funzionari della Motorizzazione, salgono così a9gli indagati per questa tragedia.

Gli altri sette sono:Gennaro Lametta(il titolare dell’agenzia“Mondo Travel”che noleggiò il bus alla comitiva di turisti partita da Pozzuoli per una gita di tre giorni prima a Telese e poi a Pietrelcina) suo fratelloCiro Lametta(l’autista del bus morto nell’incidente ma formalmente accusato di omicidio colposo e disastro colposo),Michele Renzi(direttore del tronco autostradale),Antonio Sorrentino(responsabile della manutenzione su quel tratto di autostrada) e, per omissione in atti d’ufficio, tre dirigenti di Autostrade per l’Italia,Nicola Spadavecchia,Paolo Berti(entrambi ex direttori di tronco) eMichele Maietta, coordinatore del centro servizi di Cassino.

L’indagine segue anche il filone sulle condizioni di sicurezza della barriera del viadotto precipitata con il bus.

La perizia affidata a quattro esperti nominati dalprocuratore Rosario Cantelmoè stata consegnata dieci giorni fa ed entro questo mese saranno consegnati altri accertamenti tecnici.